Napoli–Sporting Lisbona 2-1: Højlund trascina gli azzurri, il Maradona in festa per la prima vittoria europea.
Il Napoli torna a respirare le notti di Champions League allo Stadio Diego Armando Maradona, a distanza di 588 giorni dall’ultima volta. L’urlo collettivo di “The Champions” risuona come un brivido lungo la schiena, testimonianza di quanto a Napoli fossero mancate queste atmosfere. E al termine di novanta minuti intensi e palpitanti, gli azzurri superano lo Sporting Lisbona 2-1, conquistando i primi tre punti nel nuovo format dopo la caduta a Manchester.
Avvio di studio
La partita si apre con grande tensione e prudenza da entrambe le parti. Il Napoli pressa alto con l’intensità tipica di Conte, mentre lo Sporting cerca di chiudere gli spazi e ripartire con velocità. Le prime occasioni sono sporadiche: Fresneda mette in mezzo un cross basso per Ioannidis ben chiuso da Beukema, poco dopo Hojlund arriva con un attimo di ritardo sul servizio teso di Spinazzola.
Al 23’ arriva la prima vera occasione azzurra: Anguissa, servito da un’ottima combinazione Politano–Spinazzola, calcia alto da posizione invitante.
Il lampo di Højlund
Al 29’ il match si accende: Anguissa recupera palla a ridosso dell’area di rigore e dialoga con scambi veloci con De Bruyne, che con una verticalizzazione perfetta innesca Hojlund. Il danese scappa via e batte Rui Silva con freddezza: è l’1-0 che fa esplodere il Maradona dopo una fase di equilibrio.
Il finale di tempo regala ancora emozioni con Politano, che al 40’ sfiora il raddoppio con un sinistro a giro neutralizzato dall’ottima parata del portiere portoghese.
Lo Sporting risponde
Nella ripresa la tensione resta alta: il Napoli prova a gestire con intelligenza, ma lo Sporting cresce nel possesso. Al 64’ arriva l’episodio che riapre tutto: Politano atterra ingenuamente Araujo in area, rigore che Luis Suárez (omonimo del fuoriclasse uruguaiano) trasforma con freddezza per l’1-1.
Conte corre ai ripari e cerca la scossa: fuori Politano e McTominay, dentro Neres e Lang. I cambi cambiano volto al Napoli, che prova a sfruttare la freschezza degli esterni mentre i portoghesi spingono con qualità, creando una clamorosa occasione con Pedro Gonçalves che grazia Milinkovic-Savic.
Il colpo del bomber
Al 68’, però, arriva la svolta: schema da corner, De Bruyne scambia corto con Gutierrez e pennella in area per Højlund, che svetta e firma la doppietta personale. È 2-1, con il Maradona che esplode in un boato liberatorio.
Il finale è di sofferenza: lo Sporting riversa uomini in avanti, ma il Napoli difende con ordine e prova a colpire in contropiede con Neres e Lang.
Al 93’ brivido finale: Quenda crossa al centro per Hjulmand che colpisce di testa a botta sicura, ma Milinkovic-Savic compie un miracolo che vale come un gol.
Tre punti di platino
Il triplice fischio scatena la festa del Maradona: il Napoli porta a casa tre punti fondamentali, contro un avversario tosto e mai domo. Dopo il k.o. con il Manchester City, la squadra di Conte rialza la testa con carattere e concretezza, sospinta da un Højlund già leader offensivo e da un De Bruyne ispirato.
Il cammino è ancora lungo, ma la prima notte europea al Maradona ha regalato emozioni forti: il Napoli ha ritrovato il gusto della Champions.
NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic-Savic; Spinazzola, Beukema, Juan Jesus, Gutierrez; Lobotka; Politano, Anguissa, De Bruyne, McTominay; Højlund. All. Conte.
SPORTING (4-2-3-1): Rui Silva; Fresneda, Eduardo Quaresma, Gonçalo Inacio, Araujo; Hjulmand, Joao Simoes; Quenda, Trincao, Catamo; Ioannidis. All. Rui Borges