Notte di stelle a Fuorigrotta tra Napoli e Inter. E di paradossi strani per Conte e Gattuso i loro allenatori, dalle stelle alle stalle in due mesi. Tra i paradossi del calcio di questa stagione a dir poco strana c’è il fatto che l’uscita dell’inter dalla Champions League e dall’Europa sia diventata il il verdetto decisivo per la sua vittoria in campionato. E chi pensava che fuori dall’Europa e poi dalla Coppa Italia Conte e la sua squadra sarebbero caduti, si è dovuto ricredere. Non è una favola quella di Conte, a mio sommesso avviso l’unico allenatore che sotto il profilo umano, tattico o tecnico ricorda il miglior Mourinho. Per ora Solo in Italia, ma i numeri della sua ultima Inter sono impressionanti: 11 vittorie di seguito, 24 gol realizzati e solo 4 subiti, ma soprattutto la consapevolezza assoluta, totale di essere un allenatore che trasmette la sua determinazione agonistica ai giocatori, nessuno escluso.
Stasera sarà di scena al Maradona contro il Napoli di Gattuso e sarà l’ennesimo scontro con un allenatore che in modo diverso sta cercando la sua strada in un mondo difficile come quello del calcio senza venir meno ai suoi principi morali e di gioco. È più favola che storia, al momento, il percorso di Gattuso allenatore, chiamato a sostituire un totem come Ancelotti, peraltro suo allenatore e maestro. Napoli più di Milano e del Milan è stato e rappresenta il punto più alto della sua ancor giovane carriera. Forse non il top perché Ringhio proprio come Conte pensa a vincere e a migliorarsi anche passando e superando periodi cupi e di mezzi crisi tecniche, fisiche e interiori, perché a lui proprio non va giù che gli si parli alle spalle e non gli si dica le cose in faccia.
Due allenatori e due squadre a confronto stasera a Fuorigrotta. Conte e Gattuso uomini veri, del Sud, così simili eppure così diversi nel progettare il loro calcio, nel costruire e forgiare le loro squadre. Due ex centrocampisti, due vite da mediano, lotta e corsa al servizio l’uno di Platini l’altro di Kakà e Ronaldinho ma vissute da protagonisti. E stasera in panchina, si troveranno di fronte per una tappa decisiva per la stagione loro e delle due squadre che allenano. L’Inter per continuare la sua galoppata vincente, Il Napoli per inserirsi con decisione tra le due squadre capaci di giocarsi sino in fondo la zona Champions. Non gioca un calcio spettacolo Conte, quasi sempre difende e riparte, ma è di una concretezza, quella sì, spettacolare, che fa spavento e lo sta portando a interrompere il ciclo Juventus. Gattuso, strano a dirsi per il suo trascorso da giocatore, ama un calcio aggressivo, d’attacco, eppure attento nella fase di non possesso. Nessuno o pochi pensavano che il Napoli si sarebbe adattato alla sua legge del palleggio ossessivo e alla costruzione dal basso, invece Ringhio, recuperati infortunati e lungodegenti sta pian piano riuscendo a svilupparli trovando tempi e spazi per velocizzare e verticalizzare la manovra. Per il Napoli e Gattuso, per l’Inter e per Conte, servirà la partita “perfetta” per continuare la crescita e meravigliare. Fino a che punto i due tecnici rischieranno per superarsi o preferiranno una partita a… scacchi con arrocco? Le risposte a questi due interrogativi decideranno la partita e definiranno la classifica. Quella tra Conte e Gattuso sarà una sfida nella sfida. Ma è Ringhio, se vuole continuare la sua favola e sognare virgola che deve fare la prima mossa per dare scacco matto all’erede di Mourinho.