Home Calcio Napoli Mario Rui e Anguissa, serata da dimenticare

Mario Rui e Anguissa, serata da dimenticare

Meret 5,5
Non ha colpe specifiche sui gol, scaturiti quasi tutti da prodezze degli avversari. Ma nemmeno riesce in qualche modo ad evitarli. Le uscite, che in genere sono il suo forte, questa volta non si son viste. Qualche buon intervento alla fine, quando il Napoli tentava disperatamente di segnare almeno il gol della bandiera, ha evitato che il passivo potesse esser ancor più gravoso.
Di Lorenzo 5
Niente da fare, il guizzante Leao lo prende sempre di infilata. Cerca, vanamente, di seguirlo a zona e forse è il suo errore più evidente. Nell’uno contro uno si perde. Ininfluente anche nella spinta.
Mario Rui 4
Brahim Diaz dalle sue parti fa quello che vuole. Non riesce a chiuderlo quasi mai e se lo perde tranquillamente in occasione dei primi due gol. Rientro negativo. Qualcuno dovrebbe dirgli, visto che Spalletti non lo fa, che sui corner sarebbe preferibile che se ne stesse al posto suo, magari ai limiti dell’area. Ogni volta va solo a dar fastidio a Zielinski.
Kim 5
Anche lui preso di infilata dai contropiede micidiali del Milan. Solo raramente, al massimo in un paio di occasioni, si vede il Kim autoritario e dominatore dell’area di rigore. Per il resto è come se fosse distratto. O anche semplicemente stanco.
Rahamani 5
Non era mai capitato, quest’anno di vederlo poco applicato. Come se pensasse ad altro, nei gol del Milan (soprattutto sul terzo) sempre nella posizione sbagliata. Peccato, perché ci stava abituando a considerarlo difensore di grande sicurezza.
Anguissa 4
Una serata no, decisamente. Vaga per il campo, per quasi tutto il primo tempo, senza trovare posizione e soprattutto non fa mai valere la sua dote migliore, l’interdizione. Spalletti lo richiama ripetutamente e quando sembra che si stia rimettendo in carreggiata, all’inizio della ripresa, si fa trascinare nel vortice delle ripartenze e finisce col tornare nell’ombra.
Lobotka 5
Pioli gli piazza Bennacer alle costole. Che gli “morde i garretti”, avrebbe scritto Brera. E non riesce a giostrare con un raggio di azione ampio, secondo le sue abitudini. Sbaglia persino qualche passaggio e un paio di volte tenta il tiro da lontano. Ma non ha potenza nel piede. Nulla da fare.
Zielinski 4
Preso nella morsa del centrocampo a tre del Milan, evapora. Mai in partita, solo qualche sprazzo e un tiro da lontano neutralizzato da Maignan. Troppo poco, nelle ultime partite aveva fatto balenare la speranza di poter contare, in questo finale, su un rendimento costante. Speranza vana. Questo è Zilinski
Politano 6
Motivato e volitivo, dalle sue parti Hernadez soffre a tenerlo a bada. Rimedia l’unica sufficienza della serata, non riesce a darsi pace e quando Spalletti lo sostituisce, per precauzione, evidentemente, si mostra sbalordito. Non per protesta, ma perché non trova una spiegazione al crollo.
Simeone 5
Non è Osimhen, questo è chiaro. Ma i compagni non lo agevolano nemmeno. Continuato, quelle rare volte che lo fanno, a servirlo lungo e lui non ha lo sprint del nigeriano. Pochi palloni e poche occasioni. Discreta una girata, all’inizio. Poi solo buona volontà nella serata in cui partiva da titolare e che è da dimenticare.
Kvartaskhelia 5,5
Si fa subito innervosire per qualche fallo che subisce e che l’arbitro non vede. Troppo insistente nel dribbling, i milanisti gli prendono le misure, lo raddoppiano e lo triplicano, mai concedendogli respiro. Resta in ogni caso in più pericoloso del reparto e soffre l’assenza di Osimhen, che è solito creargli più spazi.
Previous articleTonfo Napoli, ma il vero pericolo non è una partita storta
Next articleRubavano ai turisti sui mezzi pubblici, arrestati due borseggiatori (Video)