Il rinnovo di Dries Mertens non è solo una buona notizia per il Napoli in vista delle due prossime stagioni. Il Napoli effettivamente potrà innanzitutto contare per il finale di questa stagione su un calciatore nuovamente motivato e che potrà supplire alle carenze di un Milik sempre più sfiduciato e ormai chiaramente in lista di sbarco.
Ma l’accordo virtualmente siglato domenica ad ora di pranzo (manca ancora l’ufficialità della firma) davanti ad un gustoso piatto di linguine ai frutti di mare segna un’inversione di tendenza positiva rispetto a tutta una serie di eventi negativi che hanno caratterizzato questa sfortunata stagione del Napoli.
Mertens ha parzialmente ridotto le sue iniziali richieste, che oggettivamente apparivano sproporzionate, ma il passo più significativo lo ha fatto il presidente, probabilmente per una volta disposto a cedere rispetto alla sua tradizionale intransigenza.
Quel bacio che il folletto belga ha vistosamente dato al simbolo N del Napoli dopo aver segnato il gol che lo appaiava ad Hamsik in testa alla graduatoria dei marcatori del Napoli di tutti i tempi deve aver fatto breccia nel cuore del burbero don Aurelio. Non si spiega altrimenti l’invito a pranzo e il veloce accordo, giunto dopo un logorante tira e molla che si trascinava stancamente tra voci ed illazioni da mesi. Insomma una mossa che dà la sensazione che in casa Napoli sia tornato il buon senso e la voglia di costruire dopo una stagione di distruzione che era incomprensibile dopo quindici anni continui di crescita. E non è un caso che il primo segnale di disgelo sia arrivato proprio con Mertens, che, ricordiamolo, fu il primo a lasciare il San Paolo in segno di protesta e a rifiutarsi di nadare in ritiro a Castelvolturno.
Un’inversione di tendenza che segna probabilmente solo il primo passo verso una sorta di riconciliazione totale, dopo quel folle ammutinamento che oggettivamente aveva legato le mani a De Laurentiis. Se dopo l’accordo con Mertens dovessero arrivare anche segnali positivi nei confronti del rapporto con Koulibaly, Allan ed Insigne, gli altri “capi” della rivolta, indipendentemente da quello che sarà il loro destino nella prossima stagione agonistica, allora sì che si potrà parlare di un volontà di mettere da parte il passato burrascoso e di guardare con ottimismo al futuro. La strada è tracciata, la stagione non è finita e non è detto che il ritrovato entusiasmo generato dalla serie positiva di risultati e il rinnovato clima di concordia non possa portare a festeggiare un trofeo che manca da oltre cinque anni.
Ecco perché sosteniamo che l’accordo trovato con Mertens non è solo utile per le prestazioni che il giocatore potrà ancora offrire al Napoli per i prossimi due anni (si parla anche di opzione per il terzo). Potrebbe rappresentare la scintilla verso una svolta definitiva, in grado di ripercuotersi positivamente su tutto il futuro. Gattuso, che probabilmente, forte dei risultati conseguiti, deve aver insistito su questo fronte, si starà sfregando le mani.