Questo Spalletti è davvero strano. Sta andando come un treno, in campionato e in Champions, tutta Europa non fa altro che lodarlo, unitamente alla squadra. E bisogna, per onestà di intenti, condividere l’elogio diffuso. Il Napoli spettacolo è merito di De Laurentiis e Giuntoli, per la fase di costruzione, ed è merito di Spalletti per la fase di esecuzione. Bisogna solo sperare che non si afflosci nel finale, come peraltro a Spalletti è sempre accaduto. Ma sta mettendo in cascina un vantaggio tale che dovrebbe garantirlo da eventuali crolli. E saremo pronti ad osannarlo per la sperabile conquista dello scudetto.
Ciò detto, torniamo alla sua stranezza. Dopo la vittoria con l’Atalanta ad un giornalista che gli chiedeva di Kvaratskhelia ha replicato con tono di fastidio. Troppe domande sul georgiano, gli altri giocatori del Napoli possono soffrirne. Una boutade. Spalletti non conosce le regole della comunicazione. Oggi il personaggio è Kvara, è di lui che si vuol sapere. Soprattutto se in contemporanea gli hanno rubato l’auto in circostanze poco chiare, l’ha pure ritrovata, in circostanze altrettanto poco chiare e, guarda caso, dichiara forfait per una lombalgia, che sarebbe una conseguenza della botta subita a Liverpool (bah!).
Spalletti, sono domande e curiosità più che lecite. Logiche diremmo. Ma ecco che rispunta il solito rapporto non sempre facile con i rappresentanti della stampa. Quando gli va qualcosa storto, reagisce sempre così. Come quando pretendeva che non si parlasse mai più dello scudetto perso, l’anno scorso, inspiegabilmente, anche per colpa sua. No, caro Luciano, vedrà che di quella mai spiegata disfatta se ne parlerà ancora. Così come i cronisti continueranno a chiederle di Kvaratskhelia, infischiandosene delle reazioni sue e dei compagni di squadra.
Zac