Spalletti è un tipo strano. E lo sappiamo. I successi a ripetizione, gli elogi, gli apprezzamenti per la straordinaria stagione del suo Napoli hanno recentemente fatto passare sotto silenzio tutte le spigolosità del suo carattere. E così ci si è dimenticati pure del fatto che pretende che i giornalisti non gli facciano domande scomode e che quando gliele fanno reagisce sempre scompostamente. Così come scompostamente reagisce se qualcuno osa criticare i suoi cambi, il più delle volte incomprensibili.
Ma tutto va bene, purché si vinca. Quando si perde, però, certi stravaganti atteggiamenti proprio non possiamo farglieli passare. E’ vero che un allenatore è tenuto a difendere sempre i suoi calciatori, soprattutto poi quando ci sono due obiettivi (e che obiettivi!) ancora in ballo. Ma il troppo storpia.
Riferendosi alla prestazione di Elmas contro il Milan ha commentato: “Ha disputato una grande partita: ha sempre pressato bene, ha sporcato la loro costruzione e questo ha agevolato la nostra partita”.
Spalletti, ma sta scherzando? O crede che tutti noi, giornalisti e tifosi di lungo corso ed esperienza siamo una massa di imbecilli e non ci siamo accorti che ieri il Napoli ha giocato praticamente in dieci? Elmas fino al 30’ del primo tempo non ha mai toccato palla. Mai. Si è limitato a rincorrere i due centrali milanisti, senza mai impensierirli, peraltro. Negli ultimi 60 minuti ha toccato palla quattro, cinque volte, ma solo in fase di contrasto, mai di proposizione. Spostato a sinistra e poi a destra ha fatto addirittura peggio che da falso nove. Assente. Non pervenuto.
La verità è, caro Spalletti, che Elmas è un buon giocatore, soprattutto grintoso quel tanto che basta se viene impiegato come terzo di centrocampo, nel ruolo che ricopre il sempre più impalpabile Zielinski, tanto per intenderci. Metterlo a giocare altrove non dà nessuna utilità e lo si snatura. E soprattutto non ha assolutamente nelle sue corde il potersi adattare da falso nove. Non è Totti e non è Mertens. Altro che grandissima partita. Totò, commentando il giudizio sulla “grande partita” avrebbe detto a Spalletti: “Ma mi faccia il piacere”.