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Il problema dei presidenti: gli allenamenti

Il calcio nel caos, ma nessuno vuole arrendersi. Il Napoli ha fissato la ripresa per mercoledì

Il calcio è nel pieno caos. Senza un decreto che dia le direttive allo sport professionistico, in Serie A si vive un clima d i grande incertezza in merito alla ripresa della preparazione. Il Napoli ha comunicato che ripartirà mercoledì 25. Un’altra boutade. Mentre sfilano i carri dell’esercito con le bare dei morti De Laurentiis vorrebbe far allenare i suoi giocatori. Ma il presidente è testardo, evidentemente la vicinanza con Lotito deve averlo contagiato. Ha ascoltato i consigli del suo staff medico, ma vuole studiare anche le scelte di altri club. Gattuso intanto segue i programmi d’allenamento a casa e sono stati consegnati a domicilio anche gli strumenti per fare palestra a chi ne era sprovvisto

L’assemblea di venerdì dei presidenti di Serie A è stata la più cupa di sempre. E alla fine non s’è deciso nulla o quasi. La discussione sulle proposte da rimandare al governo ha sostituito quella sulle eventuali date di ripartenza che restano indecifrabili. Anche ai calciatori verrà chiesto di contribuire per contenere i danni: l’idea della sospensione degli stipendi è diventata una delle prime. Ogni club ha documentato le rispettive perdite e inviato alla Lega delle proposte che permetterebbero di assorbire meglio il colpo. La proposta all’attenzione dell’Associazione calciatori riguarda la sospensione degli ingaggi relativi ai giorni di inattività dal giorno dell’ultima gara fino a quando si riprenderà. L’idea è di trovare una contrattazione collettiva, per evitare che ogni presidente agisca singolarmente, ed estendere gli sviluppi agli altri campionati europei.

Intanto anche dal mondo dello sport continuano ad arrivare messaggi che invitano alla prudenza. L’ex tecnico della Nazionale italiana Marcello Lippi ha postato su Facebook un videomessaggio rivolto ai suo concittadini di Viareggio in merito all’emergenza Coronavirus che ha colpito il nostro paese: “Vi consiglio di ascoltare i consigli che ci sono stati dati di rimanere in casa, di non uscire. Nonostante i sacrifici fatti non sono stati ancora ottenuti i risultati sperati, quindi rimaniamo in casa. Solo in questo caso potremmo riuscire a sconfiggere questo nemico così cattivo, subdolo ed oltretutto invisibile. Non molliamo, un abbraccio a tutti”. Ovviamente il messaggio, diretto ai viareggini, vale per tutti.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Andrea Carnevale, ex calciatore del Napoli e attuale capo dello scouting dell’Udinese: “Quando riprenderà il campionato? Spero che questa emergenza possa finire quanto prima, ma la mia percezione è che la Serie A non possa iniziare di certo il 4 di aprile. Mi sembra strano, ci spero ma non ci credo. A Maggio? Potrebbe essere possibile. Siamo al 20 marzo e non abbiamo ancora raggiunto il picco, la gente continua ad uscire. Quella di maggio resta una prospettiva possibile per la ripresa, me lo auguro ma non saprei. E’ un virus che ha fregato tutto il mondo, non riesco a capire”. I grandi della terra dov’erano? C’è un po’ di rabbia, credo sia sorprendente che nel 2020 non si sia riusciti a trovare subito una contromisura”.

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