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De Laurentiis contro tutto e tutti

Il presidente del Napoli non cambia la sua posizione e pretende ancora di far riprendere gli allenamenti

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Aurelio De Laurentiis

C’è qualcosa che sfugge nella testardaggine con la quale De Laurentiis e Lotito pretendono di far riprendere gli allenamenti ai loro calciatori. A prescindere dalla considerazione che un’attività del genere potrebbe già rientrare tra quelle vietate dai vari decreti emessi dal governo, diventa inconcepibile, ragionando con il buonsenso comune, capire quale è il motivo reale che spinge i due presidenti a fissare date per la ripresa, fregandosene di quanto di tragico avviene attorno a loro. La verità è che non forse entrambi non hanno capito che probabilmente il campionato non riprenderà più e quindi sperano, tenendo la squadra sotto pressione, che ove mai dovesse ricominciare, i loro giocatori sarebbero subito pronti a scendere in campo. Pia illusione. Se fosse così. Molte squadre sono decimate dai contagiati, i giocatori stranieri sempre più trovano il modo di scappar sene, insomma quando mai si potrà riprendere?

Veniamo comunque più particolarmente a casa Napoli. Venerdì sera il Napoli, tramite un comunicato ufficiale, l’ha fissata per il 25 marzo, ma è una decisione in chiaro contrasto con quanto indicato dai medici sportivi e dall’associazione calciatori, che tendono a preservare la salute dei tesserati e delle rispettive famiglie. D’altra parte, il calcio non è sfuggito alla diffusione del Covid-19 come dimostrano i casi dei diversi giocatori di serie A infettati dal viru.

Le perplessità sono tante, anche perché nella riunione di giovedì scorso 17 società su 20 totali di Serie A erano d’accordo nel fissare la data della ripresa degli allenamenti per il prossimo 4 aprile. Il Napoli, nella figura del presidente Aurelio De Laurentiis, è stato contrario a quella data indicativa e nella giornata di venerdì il Napoli ha diramato quel comunicato per il 25 marzo: “La questione, in ogni modo, verrà monitorata giorno per giorno e nulla può escludere che De Laurentiis riveda la propria decisione e si allinei con gli altri club di serie A che sono d’accordo (a parte Lotito) a ripartire il 4 aprile, sempreché ci siano le condizioni necessarie per salvaguardare gli staff tecnici e gli stessi calciatori.

Ovviamente ammesso che De Laurentiis volesse veramente costringere i calciatori a riprendere gli allenamenti, oltre a doversi confrontare con le regole e le restrizioni imposte dal governo (bloccate tutte le attività sportive, tutte significa anche gli allenamenti, o no?), dovrebbe vincere la prevedibile resistenza dei calciatori, che non vorranno certo esporsi ai pericoli degli spostamenti fino a Castelvolturno e dei contatti durante la fase di allenamento.

Che il Napoli possa riprendere gli allenamenti mercoledì o il 4 aprile trova in completo disaccordo anche il sindaco di Castelvolturno Luigi Umberto Petrella: “Gli allenamenti al Centro sportivo? Credo che in questo momento bisogna mettere da parte tutte le cose non essenziali e lasciare solo l’indispensabile, poi ci sarà tempo per riprendere le attività di tutti i giorni e anche lo sport”.

Il primo cittadino di Castel Volturno sottolinea l’emergenza che stiamo vivendo in Italia: “In una situazione preoccupante come quella che stiamo vivendo, dobbiamo avere le idee chiare e bisogna permettere solo ciò che può essere indispensabile. Tutto il resto va messo da parte ed è il caso che tutti si adoperino in tal senso. Lo sport può passare in seconda linea, non è un aspetto prioritario”, le sue parole riportate dall’edizione online de Il Mattino.

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