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DA NAPOLI A MANCHESTER CON FURORE

MANCHESTER. C’eravamo tanto amati, poi d’improvviso uno screzio (francese….) e ci siamo allontanati per un anno, ma ora ti rivedo , più lucida e splendente, con gli occhi di un capitano ambizioso.

Proprio Lei, l’oggetto del desiderio, dell’allenatore in primis, quella coppa dalle grandi orecchie, dove vorresti fosse inciso il nome della squadra che gagliardamente stai conducendo attraverso percorsi accidentati, ma ricchi di soddisfazioni, tu Di Lorenzo sotto la guida di un condottiero che tra rimproveri, allenamenti duri, sacrifici imposti ma benedetti un po’ da tutti gli atleti, stai modellando una compagine che non teme, anzi che detta legge.

Si ritorna ad ascoltare la musichetta che tanto piaceva, soprattutto quando la partecipazione vocale del pubblico faceva ( e farà) tremare le pareti della abitazioni di Fuorigrotta, e non poteva, il destino, non  prendersi beffa dei ricordi di alcuni azzurri: a cominciare dal biondo “re Kevin”, di cui l’Etihad Stadium non ha dimenticato le gesta con la casacca dall’azzurro, sì, ma sbiadito del City, ma ora più che mai immedesimatosi nel  ruolo di trascinatore dei partenopei alla conquista di trofei, passando poi agli ex “United” Mc Tominay e Hojlund, da sempre, con la maglia dei “red Devils”, acerrimi nemici della squadra di Guardiola, e, da vendicare, dopo l’umiliante 0-3 di sabato scorso in Premier.

Tanta passione per il ritorno in Champion’s, ma anche tanto rispetto per gli avversari, ed è lo stesso Di Lorenzo ad affermarlo, nella conferenza pre-gara: “ Siamo contenti di essere tornati in questa competizione, sperando di non svolgere la parte delle comparse, anzi il banco di prova è stimolante, al punto che sarà un validissimo test per valutare la nostra condizione, al momento entusiasmante in campionato, in campo europeo.” Emozione oppure indifferenza per De Bruyne ? “Confida in un’accoglienza, che senz’altro merita, vuoi per rimembrare, i tifosi, serate bellissime nelle quali ha concesso spettacolo e vittorie, vuoi per confermare, ove ce ne fosse bisogno, che la classe non si spegne con l’età che avanza.”

La posizione in campo, del capitano, è diventata ancora più offensiva, anche rispetto allo scorso anno, quando la catena di destra, in sintonia con Politano, funzionava a dovere, al punto che molte volte spazia sia al centro che sulla sinistra ( esempio della conclusione a Firenze, respinta da De Gea, dalla quale poi è scaturito il fallo da rigore su Anguissa ndr):” Giocherò la mia partita, quando dovrò difendere difenderò, quando dovrò attaccare ci sarò, anche se la preoccupazione generale è per il gigante Haaland, ma guai a ragionare solo in questi termini, in quanto dovremo lavorare di squadra perché sono tutti gagliardi per forza fisica. C’è comunque, a prescindere dalla loro potenza e dal carisma del loro allenatore, grande voglia di confrontarsi, scendendo in campo per fare la partita rispettando tutto ciò che ci ha suggerito, o meglio, comandato il mister !”