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Corte dei Conti, la metro nel mirino

Salvatore Nicolella, presidente della sezione campana: “Troppi problemi e disservizi”

Lo scandalo della Metropolitana di Napoli, ovvero la metropolitana più lumaca e scassata d’Italia, entra nel mirino persino della Corte dei Conti. “Evidentemente ci sono problemi negli appalti e nella gestione dei lavori che creano notevoli responsabilità alla politica, nel senso che questa realtà va affrontata e risolta quanto prima”.
A parlare è il presidente della sezione della Corte dei Conti della Campania, Salvatore Nicolella, rispondendo alla domanda di un giornalista sui tempi di esecuzione del Metrò di Napoli linea 1 e della Linea 6 alla cerimonia di inaugurazione dell’ anno giudiziario della magistratura contabile. “Si tratta – ha aggiunto il presidente della sezione campana della Corte dei Conti – di temi che influiscono notevolmente sul benessere dei cittadini, anche nel senso della creazione di posti di lavoro”. “È giusto – ha concluso Nicolella – che questi problemi si affrontino nel minor tempo possibile”.


È un bel dire, da magistrato pensieroso sugli interessi dei cittadini. Ma come si farà ad affrontare questi problemi nel minor tempo possibile è obiettivo assolutamente impraticabile. L’Anm, partecipata del Comune, che gestisce la metro, non ha quattrini ed è stato appena e a stento salvata dal fallimento. Sono stati ordinati un po’ di treni nuovi, ma nessuno sa esattamente quanto arriveranno. E nel frattempo si va avanti con i vecchi, che si riducono ogni giorno di numero, perché alcune vetture sono ormai non più riparabili. Solo negli ultimi giorni si sono verificati gli ennesimi problemi. Giovedì l’impianto è rimasto interamente paralizzato per un paio di ore, ieri il tratto da Garibaldi a Salvator Rosa è stato percorso praticamente a passo d’uomo (non si capisce perché e nessuno lo ha spiegato), con accumulo di ritardi e di attese nelle stazioni. Gli utenti sono stremati, soprattutto quelli che fanno un uso abituale della metro per raggiungere il posto di lavoro. Utilizzarla è diventata come vincere un terno al lotto e se anche si volesse ricorrere ai mezzi pubblici su gomma il problema non potrebbe essere risolto, visto che ormai i bus sono praticamente scomparsi. Basti solo pensare che c’è una sola linea che collega il Vomero alto con il centro, il numero 139, che mediamente passa ogni 50 minuti. Nella migliore delle ipotesi. E intanto altre tratte sono praticamente ignorate.
Un bel consuntivo per i quasi dieci anni di gestione di Luigi de Magistris come sindaco. Nella Napoli senza regole e senza servizi, abbandonata al suo destino, quello dei trasporti rappresenta forse il fallimento più eclatante di una politica fatta solo di annunci e di demagogia, che ha ridotto la città allo stremo. Ed ora il sindaco con la bandana vorrebbe trasmigrare, lui o qualche suo amico, alla Regione. Per fare guai territorialmente più ampi. Evidentemente.

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