Calcio Napoli: Sarri e il film di De Laurentis

Calcio Napoli. C’ha provato il Napoli di Sarri a vincere anche a Milano. Con tutte le forze, fisiche e mentali, che ancora gli rimangono dopo una stagione difficile.

C’ha riprovato il mister, come contro il Chievo, a ripetere con il tandem Zielinski-Milik un finale vincente ma soprattutto convincente. Contro il diavolo rossonero però, l’acuto finale è stato di Gigio Donnarumma da Castellammare di Stabia.

Una parata miracolosa, a pochi istanti dal triplice fischio di un Banti quasi perfetto, ha strozzato in gola l’urlo di gioia di Milik e degli oltre diecimila tifosi azzurri presenti al Meazza. Ce l’ha messa tutta la squadra ma la stanchezza s’avverte forte e non si tratta solo di calo atletico. Mertens e Callejon, per dirla tutta, non hanno più un guizzo, un’idea giusta, un dribbling accennato, per assecondare Insigne e Hamsik che, sopratutto nel secondo tempo, hanno provato a caricarsi la squadra sulle spalle e ad accendere la scintilla giusta.

Il Milan, un buon Milan in verità, ha fatto la sua partita schierandosi ordinato e compatto, pensando a non dare spazio all’attacco azzurro per non prenderle e poi cercare qualche azione manovrata, soprattutto in ripartenza, per attaccare la porta di Reina, suo promesso sposo. Poco altro da dire e soprattutto poco da criticare a una squadra che, nonostante un evidente calo, sta comunque cercando di andare oltre le sue stesse attuali risorse e, forse, oltre i suoi stessi oggettivi limiti tecnici e fisici. Sarà quel che sarà come cantava José Feliciano, grande artista non vedente. Questo Napoli che ormai “non vede” più il triangolino tricolore, tuttavia è chiamato già dopodomani a dimostrare di non voler mollare fino alla fine superando l’Udinese reduce da nove sconfitte consecutive. Non sarà facile, però Sarri deve far capire chiaramente, urbi et orbi, in primis a De Laurentiis, che la sua permanenza a Napoli, oltre al sacrosanto ritocco sull’ingaggio dipende soprattutto da interventi appropriati in sede di prossimo mercato.

Facile prevedere, contro le zebrette friulane, un moderato turnover, magari con Milik subito titolare e Rog e Zielinski altrettanto pronti, al di là della scontata sostituzione dello squalificato Koulibaly. Vincere mercoledì diventa fondamentale per Sarri e per il finale di stagione del Napoli che comunque, è già a quota 30 punti conquistati nel girone di ritorno, ma ancor di più per convincere De Laurentiis a investire per proseguire nell’attuale progetto di crescita e non procedere, invece, a una profonda rifondazione partendo dalla cessione dei pezzi pregiati.

È su questo punto, a mio sommesso avviso, che Sarri dovrà confrontarsi con il presidente sul suo contratto. Le prime parole di ADL, in verità, non inducono certo all’ottimismo (“Maurizio rischia con me”, n.d.r.), anche se il “proprietario” del club ha dichiarato di aspettare Sarri “24 ore al giorno” per (ri)discutere il contratto. Se la memoria non m’inganna, qualcosa del genere successe già all’alba della seconda stagione di Benitez e sappiamo tutti come finì. Corsi e ricorsi storici o piuttosto l’ennesima volta che il presidente intende fare di testa sua e non avere “scomodi” interlocutori? Con Sarri ancora in panchina e con l’apertura di credito pressoché totale che l’allenatore ha presso i tifosi, il presidente sarebbe costretto a fare un mercato ben diverso da quello che sta già varando con il “fido” Chiavelli. E allora, stiamo assistendo all’ennesimo “film” del presidente? È un discorso da riprendere subito dopo la sfida con la Juve, sperando che nel frattempo un certo signor Mendes non abbia già proposto a Sarri la milionaria panchina di qualche top club europeo! E allora, vedrete, la colpa sarà tutta di un tecnico “traditore”…

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