A circa dieci anni dalle ultime vicende legate alle scommesse clandestine che all’epoca videro coinvolto addirittura Antonio Conte, poi prosciolto da ogni accusa, il mondo del calcio ripiomba nel caos delle scommesse più o meno clandestine che coinvolgono celebri calciatori di serie A in combutta con elementi di spicco della criminalità organizzata e, a quanto pare, non solo.
Sono notizie di ieri le dichiarazioni rilasciate da Fabrizio Corona, noto al grande pubblico per le vicende scabrose di gossip e cronaca giudiziaria che lo hanno visto protagonista anni addietro e che gli hanno addirittura schiuso le porte del carcere con una pesante condanna detentiva. L’ex giornalista e paparazzo ha infatti dichiarato che calciatori del calibro di Zaniolo, Tonali e Fagioli hanno avuto un ruolo importante nelle nuove vicende di calcio scommesse. Lo juventino Fagioli si è addirittura autodenunciato, forse per non coinvolgere direttamente la propria società, ammettendo di aver scommesso su partite della serie A che hanno avuto protagonista anche il sodalizio bianconero. Società, quella juventina che, sempre secondo le affermazioni di Corona, sarebbe stata al corrente della situazione già dallo scorso 1 agosto al punto di lasciare a Torino lo stesso Fagioli e non aggregarlo per la tournée estiva disputata in Nord America.
Tonali e Zaniolo invece sono stati raggiunti da avvisi di indagini in corso e prelevati dalla DIGOS della Procura di Torino che ha avviato le indagini già da diverso tempo, a Coverciano mentre erano nel ritiro della Nazionale che sabato disputerà il match contro Malta. Addirittura, sempre secondo quanto riferito da Corona, l’ex romanista ed ora in forza al Newcastle, avrebbe addirittura scommesso dalla panchina sulla propria squadra impegnata in un incontro di Coppa Italia. Ovviamente se tutto dovesse essere confermato dalle indagini le carriere dei giovani campioni sarebbero stroncate anche all’estero visto che i reati sono contemplati anche da UEFA e FIFA. E che il tutto possa venire confermato dalle indagini lo si può evincere dal fatto che Corona nelle condizioni in cui si trova non può assolutamente rischiare di tornare in carcere nel caso di denunce per diffamazione da parte dei calciatori chiamati causa. Quindi si presume che lo stesso Corona sia in possesso di elementi determinanti utili agli inquirenti per stabilire la veridicità dei fatti e delle circostanze denunciati. Non ci sarebbe invece, sempre secondo l’ex giornalista, il coinvolgimento nelle vicende indicate di arbitri e dirigenti sportivi.
I tre calciatori come recita l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva rischiano una squalifica non inferiore ai tre anni: il che significherebbe per loro una mazzata letale per la carriera calcistica. Fabrizio Corona intanto ha promesso nei prossimi giorni nuove rivelazioni che allargherebbero il fronte delle indagini e coinvolgerebbero altri nomi illustri del panorama calcistico nazionale. Non ci resta quindi che attendere nuovi sviluppi e sperare che il calcio italiano, già gravemente devastato dalle mancate partecipazioni agli ultimi due mondiali non ne esca ancora di più con le ossa rotte. L’ulteriore mancanza di credibilità per lo sport più bello del mondo potrebbe risultare mortale per l’intero movimento calcistico nazionale.