TONFO DELLA ROMA A MARASSI. ORA ANCHE MOURINHO E’ A RISCHIO
Apertasi con la sorpresa Sassuolo capace di sbancare San Siro con la vittoria sull’Inter capolista, il turno infrasettimanale della sesta giornata si è chiuso con un’altra grossa sorpresa: la sconfitta della Roma a Marassi contro il Genoa di Gilardino. Non che la vittoria dei grifoni rappresenti di per sé una sorpresa; ci sta che questa Roma allenata da Mou potesse cadere, come già avvenuto a Verona, anche a Genova. Quello che davvero sorprende però sono le dimensioni e soprattutto i modi con cui si è materializzata la sconfitta di Marassi, contro una neopromossa, il Genoa, tuttavia già capace di castigare la Lazio di Sarri all’Olimpico.
Un risultato, il 4 a 1 per i rossoblù maturato al Ferraris, che difficilmente non lascerà strascichi nella compagine di Mourinho e nello stesso portoghese che ora comincia a non godere più della fiducia incondizionata della società e soprattutto della tifoseria scatenatasi nei suoi confronti soprattutto sui social. In effetti la Roma vista ieri sera ha mostrato tutti i limiti di una squadra palesemente ancora in forte ritardo di preparazione e soprattutto sconclusionata e senza una benché minima idea di gioco. Dopotutto una compagnie figlia di una campagna acquisti che ha dovuto fare necessariamente i conti con i paletti del Fair Play finanziario imposti dall’UEFA non poteva che dare simili frutti.
E alla frutta sono sembrati tutti i giocatori giallorossi, fatto salvo Cristante non a caso autore del momentaneo pareggio romanista e migliore, per usare un eufemismo, in campo dei suoi. Giocatori lenti, sbadati, privi di quel sacro fuoco che dovrebbe caratterizzare le prestazioni di chi si propone come protagonista in campionato e nelle altre competizioni. E la sola inaspettata partenza la scorsa estate di Matic, non può giustificare da sola le scialbe prestazioni della Roma in campionato. I nuovi arrivi, vuoi per precarie condizioni atletiche, vuoi per i continui infortuni subiti nell’arco di questo primissimo scorcio di torneo, non si sono rivelati, nonostante i nomi roboanti, capaci di sostituire degnamente gli unici partiti la scorsa estate, ossia Ibanez che seppur criticato rappresentava uno dei pilastri della difesa ed appunto Matic.
Sarebbe interessante sapere se i vari Aouar, Renato Sanches, Ndicka, Kristensen e Amoun siano stati voluti soprattutto da Thiago Pinto o dallo stesso Mourinho che già nei primi due anni capitolini, pur dovendo fare spesso di necessità virtù, è riuscito a conquistare due finali europee, una della quali vinta, la Conference League, nel 2022. Il solo arrivo del belga ex interista Lukaku, nonostante le tre marcature, non sembra riuscire a risolvere gli atavici problemi di sterilità in attacco palesati dalla squadra lo scorso anno. Ora Mourinho davvero non ha più alibi dietro cui trincerarsi e se davvero vuole salvare una stagione ormai, almeno in campionato ampiamente compromessa, dovrà inventarsi nuove soluzioni per competere degnamente sia in Coppa Italia che soprattutto in quella Europa Laegue , sfuggita lo scorso anno nella finale di Budapest con il Siviglia grazie anche alla discutibile direzione dell’arbitro inglese Taylor. Per la cronaca, nel pomeriggio di ieri si sono disputati anche altri due incontri, Frosinone – Fiorentina e Monza – Bologna terminati entrambi in parità, rispettivamente 1 a 1 e 0 a 0.