La Cannabis Light. Piccole confezioni di marijuana sono ormai regolarmente in vendita a Napoli, tra sigarette e caramelle, sugli scaffali dei tabaccai.
Contemporaneamente è in corso una campagna via Internet per promozionarle. Ce ne sono di varie marche ma soprattutto di una ditta che sinora produceva sigarette elettroniche e accessori. Erbe, gocce, cristalli, presentati in pacchettini accattivanti. Nei Sali e Tabacchi vengono “ingenuamente” offerti come prodotti per l’aromaterapia, rilassanti. Ma online è spiegato chiaramente che si possono anche fumare ed è illustrato come utilizzare questi nuovi prodotti «a scopo ricreativo».
Ad aprire il varco per la cannabis light legale la legge 242 del 2016 intesa a rilanciare in Italia la coltivazione della canapa a scopo industriale (che era fiorente fino agli anni Settanta). Pur affrontando il problema delle destinazioni d’uso, la legge non fa riferimento alcuno al «consumo ricreativo». Dal dicembre 2016 sarebbe quindi legale commercializzare la cannabis come prodotto aromatico purché il contenuto di THC, cioè il principio attivo che determina lo sballo, sia inferiore allo 0,2 per cento (mentre va dal 10 al 26% quello ricreativo). Ovviamente il prodotto contiene anche CDB che ha un differente effetto sul cervello, più rilassante (dal 3 al 20% la dose ritenuta legale). Il costo di ogni dose va dai 9 ai 13 euro. Per usare le erbe è necessario un vaporizzatore, che costa dai 60 ai 120 euro. Tutto prodotto dalla stessa ditta. «I cristalli si possono anche mangiare o mischiare con le erbe e le gocce nel vaporizzatore╗, viene suggerito online .
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L’altro ieri il rappresentante della cannabis legale era in giro tra i tabaccai della collina. «Se lo vendono gli altri, lo faremo anche noi», dice uno degli esercenti del Vomero. Il prodotto invece NON sarà in vendita alla Sarnacchiaro Smoke di via Cimarosa, per una scelta etica.
«Conviene, no? Andare dal tabaccaio sotto casa invece di cercare il pusher», fa notare uno dei blogger più o meno interessati che ne promuovono l’uso attraverso la rete. Ma tra i vari video compare anche un dibattito tv di qualche tempo fa tra Della Vedova, promotore con altri 250 parlamentari della liberalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, ed il leader della Lega, Salvini, che provoca: «Lo Stato oltre che sull’alcol e sul gioco d’azzardo adesso fa soldi pure sulle droghe. Uno Stato spacciatore».
Occasione di lucro per i tabaccai. La vendita dovrebbe essere vietata ai minori di 14 anni, ma chi controlla?
Molti studi scientifici dimostrano come le droghe provochino danni neurologici e che, in virtù dei fattori “dipendenza” e “assuefazione”, si comincia con le erbe e si finisce quasi sempre per passare all’uso di droghe più pesanti e pericolose per la salute. I fautori della liberalizzazione dicono: «Meglio questo, che i tanti intrugli che usano adesso i ragazzi… Si sa che i giovani amano la trasgressione». Chi è contrario, s’interroga: «Ci sarà una ragione per cui nella maggioranza dei Paesi occidentali la droga è tuttora vietata… Così, invece, noi lanciamo un messaggio sbagliato. Almeno, prima, con la necessità di cercare il pusher, era sottintesa una regola morale… C’era un muro, che aiutava noi genitori a dare un messaggio educativo. Questa novità certamente non aiuta noi genitori».