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Regole non rispettate, De Luca minaccia il ritorno all’obbligo della mascherina

Era inevitabile. Archiviata la morsa del lockdown lentamente il lassismo ha preso il sopravvento ed ora le regole auree per sconfiggere definitivamente il coronavirus sono saltate. Mascherine poche, distanziamento una chimera. Di fronte al pericolo di nuovi focolai scende ancora il campo il presidente della Regione De Luca: “Un ritorno all’obbligo della mascherina all’aperto diventerà inevitabile se c’è una moltiplicazione dei contagi”. È un chiaro avviso a tutti i cittadini affinché continuino ad essere prudenti, a rispettare le regole. I numeri in Campania continuano ad essere stabili ma non bisogna sottovalutare la forza del virus.

Sotto accusa è soprattutto la movida. I ragazzi si vedono ogni sera nei luoghi cult (in particolare i baretti di Chiaia, via Aniello Falcone e piazza Bellini) e non danno alcun segno di volersi attenere alle regole. Nessuno indossa la mascherina e men che mai osservano il distanziamento. I proprietari delle abitazioni che insistono sui locali più frequentati alle lamentele di sempre aggiungono ora quelle dovute al pericolo contagio. Ma sono inascoltati. Predicano a vuoto, non c’è alcun controllo. De Luca farebbe bene ad interessare prefetto, questore e comandante dei carabinieri, perché si tratta chiaramente di una questione di ordine pubblico. Quanto a De Magistris è inutile sperare in una sua mobilitazione attraverso i vigili urbani. I suoi interessi sono ormai confinati ai rapporti con i centri sociali, in tutto questo lungo periodo di pandemia la sua presenza è risultata impalpabile.

Altri problemi derivano poi dalle presenze sui mezzi di trasporto pubblico. Sui bus, pochissimi, che circolano la mascherina è un optional. E molti sono affollatissimi. Maggior rispetto, invece, sulla linea 1 della Metro.

Situazione problematica, invece, su traghetti e aliscafi. Qui si nota una sorta di vera e propria idiosincrasia e gli addetti delle compagnie si limitano a girare e a sollecitare. Nei casi di maggiore riluttanza dovrebbero affidarsi al comandante e denunziare i riottosi. Cosa che non fanno assolutamente.

Non sempre, inoltre, il distanziamento avviene sui lidi balneari, né tanto meno si rispettano le regole sulle spiagge libere. C’è insomma da dover intervenire, prima che la minaccia di De Luca diventi concreta.

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