Già scomparsi gli effetti positivi del restyling: ovunque illegalità, incuria ed abbandono
Le macerie di dieci anni di amministrazione de Magistris sono rinvenibili facilmente in tutta la città. Ma il degrado, che per onestà intellettuale, dobbiamo ammetterlo, esisteva (seppur non in questa misura) a Piazza Garibaldi, è diventato davvero insopportabile per una città che si è aperta e vorrebbe continuarsi ad aprirsi al turismo di massa.
Eppure solo due anni e mezzo fa era stata inaugurata in pompa magna la piazza rimessa a nuovo dopo sette lunghissimi e interminabili anni di lavori. Bella perché nuova e pulita. Bruttissima dal punto di vista architettonico, tanto brutta da far nuovamente rimpiangere quella bellissima vecchia stazione di epoca borbonica (ma inaugurata nel 1867) incredibilmente falcidiata a colpi di piccone da amministratori scriteriati alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. I giardinetti (si fa per dire) e gli spazi destinati ai bambini già versano nello squallore e nell’incuria. Sono solo il bivacco per extracomunitari che lì vi abbandonano di tutto e che continuano, indisturbati, ad utilizzarli, nella parte più vicina alla statua di Garibaldi per il mercatino delle cianfrusaglie ogni domenica. Un discorso a parte merita il problema dei controlli notturni. Tutta la zona sottoposta a restyling e puntellata da orridi pilastri in acciaio (è l’urbanistica moderna, bellezza!) diventa proprietà esclusiva di drogati, spacciatori e prostitute. Tutti alla luce del sole, o meglio solo parzialmente nascosti dal buio delle tenebre. Indisturbati.
Il giudizio sulle scelte che hanno portato il celebre urbanista francese Dominique Perrault a ideare come arredo per la piazza questa sorta di aridi grandi ombrelloni è ovviamente soggettivo. Ma certo il progettista deve aver avuto un’idea geniale a non pensare ad una copertura del sottostante spazio che conduce dalla metro alla stazione ferroviaria (e viceversa). E come se uno progettasse un ombrellone pieno di buchi. Il risultato è che quando piove gli sventurati pedoni che non abbiano un ombrello, perché magari sono partiti da una località in cui splendeva il sole, sono destinati ad inzupparsi. Era evidente che il percorso comunicante fra i terminali dei due mezzi di trasporto doveva essere protetto. Quasi elementare. E invece no. Molte delle moderne e visionarie progettazioni degli architetti contemporanei passano alla storia dell’urbanistica. Quelle di piazza Garibaldi, a nostro avviso, non le ritroveremo citate sui libri. E nel frattempo i poveri napoletani viaggiatori o i poveri turisti continueranno a bagnarsi come pulcini.
Ma il degrado della piazza che dovrebbe essere il biglietto di presentazione della città non si ferma qui. Basti solo pensare che a luglio dell’anno scorso De Luca con la sua solita enfasi annunciava protocolli che avrebbero dato a piazza Garibaldi “qualità internazionale”.
Recentemente è stato inaugurato, sulla scorta di quanto è già avvenuto a Roma e Milano, la Food Hall, la galleria del cibo. Quattromila metri quadrati dedicati alla ristorazione di qualità e alla gastronomia, distribuiti su due piani e aperti dalle 7 alle 22. Un piccolo gioiello di eleganza, di modernità e di utilità per i viaggiatori e non solo.
Ebbene proprio davanti a quella che è oggi l’entrata esterna su Corso Novara c’era un assembramento di clochard da anni. Il 16 settembre, giorno dell’inaugurazione, sono stati allontanati. Il 17 settembre sera, alle 22.01 in punto, calate le saracinesche, sono ritornati, con quanta gioia per gli imprenditori che hanno investito milioni di euro è facile intuire. E molti di loro si sono spinti anche esattamente davanti all’uscita centrale della stazione. Da allora nessuno li ha più allontanati. Una vergogna, soprattutto nei loro confronti, visto che nessuno, il nuovo sindaco compreso, riesce a trovar loro e ad obbligarli ad una sistemazione umana e civile. Basti solo pensare a tutte le occupazioni abusive di palazzi di proprietà del Comune. Manfredi non avrebbe bisogno del miliardo del patto per Napoli, trovare un tetto ai questi disperati potrebbe farlo a costo zero. Ma il nuovo sindaco sta ancora attraversando una fase di studio, sono ormai cinque mesi che stiamo vanamente aspettando che batta un colpo. E non solo sulla questione clochard.
Che dire poi dei truffatori del “gioco delle tre tavolette” che imperterriti continuano ad abusare degli ingenui che ancora, siamo nel 2022, si fermano attirati dalla prospettiva di lucrare un inaspettato guadagno e finiscono per essere spennati come polli? Poliziotti, carabinieri, vigili urbani, ci siete? E qualcuno degli appartenenti all’ordine pubblico si è mai posto il problema dei venditori abusivi, delle bancarelle, dell’occupazione di suolo pubblico che soprattutto sul lato destro per chi esce dalla stazione offrono uno spettacolo complessivo di caos e di disordine?
Infine una chicca. Un altro anonimo genio (si suppone facente capo alle Ferrovie) ha stabilito che i viaggiatori che scendono dal treno, terminato il percorso del binario, per imboccare l’uscita dalla stazione debbono obbligatoriamente convergere sull’estrema sinistra e di lì svoltare a destra. Il giro del mondo, una vera e propria maratona per chi arriva ad uno dei primi binari. Una trovata davvero originale, comoda certamente per chi deve dirigersi poi verso il lato sinistro o verso corso Arnaldo Lucci. Ma decisamente strampalata se giudicata da chi deve invece imboccare le strade che stanno sulla destra, via Firenze e Corso Novara. Perché bloccare le uscite centrali? C’è qualcuno, cortesemente, che sia in grado di fornire una risposta convincente e razionale a questa assurda decisione?