Regione Campania, nessuno risponde. Nove tentativi distribuiti in quattro giorni
Parto da una vicenda personale. Personale sì, ma che mi ha permesso di scoprire un clamoroso disservizio.
Ero stato convocato per essere sottoposto a vaccinazione martedì 16 marzo. Ma lunedì 15, il giorno precedente, si era bloccato tutto in seguito allo stop decretato nei confronti di AstraZeneca. Ricevo un sms dalla Asl: tutto rinviato a data da destinarsi.
Ottenuto il via libera dall’autorità europea le vaccinazioni sono riprese, dal venerdì successivo.
Non avendo ricevuto ulteriori convocazioni, più che altro per curiosità, visto che il centro vaccinale della Mostra d’Oltremare, allora unico operante in città, non ha un recapito telefonico, ho tentato di avere qualche informazione dal numero verde Covid della Regione Campania. Da quel momento, lunedì pomeriggio, sono cominciati quattro giorni di paziente e inutile attesa. Quasi due ore di squilli a vuoto, maturati nell’arco di nove telefonate.
E così distribuite (tutte registrate sul telefonino con tracciamento esibibile a richiesta):
Lunedì pomeriggio, attesa di 19,39 minuti
Martedì pomeriggio attesa di 5,55 minuti
Martedì sera attesa di 7,10 minuti
Mercoledì mattina attesa di 4,33 minuti
Mercoledì mattina attesa di 9,13 minuti
Mercoledì pomeriggio attesa di 8,32 minuti
Giovedì mattina attesa di 33 secondi
Giovedì mattina attesa di 21,12 minuti
Giovedì sera attesa di 28,07 minuti
Ad ogni tentativo la risposta della solita voce preregistrata: Il servizio della Regione Campania 800909699 fornisce informazioni sull’infezione da nuovo Coronavirus in Cina. Il servizio è attivo 24 ore su 24. Ai sensi della normativa vigente in materia di privacy la telefonata verrà registrata e i dati personali raccolti saranno trattati esclusivamente per finalità di interesse pubblico perseguiti dal presente servizio e saranno conservati nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali.
Il titolare del trattamento è l’Asl Napoli 1 Centro. La prosecuzione della telefonata è intesa quale consenso al trattamento dei dati personali. Dopo qualche squillo ecco, sistematica, l’interruzione: la sua chiamata sarà la prossima ad essere gestita. Attendere prego. E comincia così la penosa e vana attesa.
Rileggendo questo annuncio viene da sorridere. Si parla ancora di nuovo Coronavirus in Cina. Un servizio fermo alla preistoria della pandemia. E un ulteriore sorriso scappa spontaneo al solo pensiero che la telefonata “verrà registrata” e che tutte saranno le prossime ad essere gestite. Ho il sospetto che mi sia capitato in ogni tentativo un cittadino che mi ha preceduto e che amava parlare per ore senza soste né interruzioni. Si fa per dire.
Fatto sta che un servizio utilissimo, solo che funzionasse, è un servizio fantasma. La mia era solo una sorta di curiosità. Ma altri potrebbero aver bisogno di una consultazione in un frangente grave e delicato. E non è normale istituire un numero verde, in un momento così drammatico per tutti, e tenerlo beffardamente inoperoso.
Nota finale: mercoledì sera ricevo un nuovo sms, riconvocato. Ieri pomeriggio, venerdì, mi hanno inoculato la prima dose del vaccino anti-Covid. Ma le telefonate non c’entrano. È solo, purtroppo, l’anagrafe che mi è venuta incontro.