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Ma i parcheggiatori infestavano Napoli anche al tempo della Iervolino

La vile aggressione dei giorni scorsi a Francesco Borrelli ha scatenato le più varie reazioni, tutte fortemente indirizzate alla severa condanna. E non poteva essere altrimenti, considerate le modalità con le quali si è concretizzato l’agguato. È sperabile che magistratura e forze dell’ordine una volta per tutte prendano l’occasione al volo per estirpare in via definitiva il cancro della malavita che continua ad aleggiare all’interno di uno degli ospedali di trincea della città.


Ciò detto è opportuno, seppur brevemente, tornare su una delle reazioni, veicolata dal “Mattino” attraverso le parole dell’intervistata, l’ex sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino.
Dice testualmente l’indimenticata e candida Rosetta: ”Io sono a Roma da nove anni e quindi non mi permetto di giudicare cose che non conosco o non vedo dal vivo. Percepisco che si respira un brutto clima in generale”.
Siamo veramente al teatro dell’assurdo: la Iervolino non può fornire una risposta esauriente all’intervistatore perché sono trascorsi nove anni da quando non è più sindaco e non conosce l’attuale realtà di Napoli!
Ebbene, quanto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi, la realtà di oggi è esattamente quella che lei ha lasciato nove anni fa in eredità a de Magistris. I parcheggiatori imperversano ora come imperversavano allora. Erano una piaga indecorosa anche quando sedeva lei sullo scranno più alto di Palazzo San Giacomo.


“Il Mattino” anche allora, come fa ancor oggi, impostava veementi campagna di stampa, ma dal Comune non giunse alcuna risposta pratica. Tutti ricordano l’allora assessore Oddati, che appena insediato, si lasciò andare ad un proclama che non ammetteva repliche: entro sei mesi debellerò i parcheggiatori abusivi!
Quei sei mesi sono passati invano, passarono tutti gli anni successivi della gestione Iervolino e non accadde assolutamente nulla su quel fronte. Due magistrati coraggiosi sequestrarono l’area antistante il Cardarelli per impedire agli abusivi di imporre il pagamento della tangente agli automobilisti che lì si recavano per far visita ai parenti ricoverati. Ma fu quella la sola vera iniziativa per sconfiggerli. Da Palazzo San Giacomo nessuna mossa, zero assoluto.
Del resto la stessa Iervolino è passata per la guida di Napoli, durata ben dieci anni, senza lasciare traccia, nonostante agisse sotto la longa manus di Bassolino, che era però distratto dagli impegni di presidente della Regione.
Tamquam non esset. Come se non ci fosse stata. I disservizi, i ritardi, il disordine civico, il traffico, c’erano anche allora. Basti solo considerare che per dieci anni ogni mattina l’auto blu del Comune andava a prelevarla sotto casa, a piazza Nicola Amore e la conduceva a piazza Municipio, alla sede del Comune.
Quell’auto, legittimamente, percorreva l’allora corsia preferenziale e si imbottigliava in un traffico pazzesco. Quella corsia era davvero preferenziale, nel senso che la preferivano tutti coloro che la percorrevano abusivamente. Ed erano in maggioranza. Per dieci anni l’allora sindaco assisteva a questo sconcio tutte le mattine, ne era vittima perché impiegava un tempo interminabile per raggiungere Palazzo San Giacomo, ma non fece nulla per porre rimedio ad una delle tante illegalità diffuse che anche allora scandivano il tempo della città.
Così come non fece nulla per affrontare e risolvere la piaga vergognosa dei parcheggiatori abusivi. Non è quindi passata alla storia per la sua gestione da sindaco. E deve ringraziare l’avvento di de Magistris, che non solo per altri nove anni ha assistito da imbelle spettatore al proliferare dei parcheggiatori, ma che si appresta a lasciare la città in uno stato comatoso, una città divorata dai debiti, nel degrado totale e nella quale non funziona nulla. Vinse gridando: “Abbiamo scassato”, ma usò impropriamente il verbo al passato prossimo. Avrebbe dovuto usare il futuro, quella era la sintesi del suo programma. Perché Napoli veramente l’ha scassata. Rosetta è una donna fortunata, perché de Magistris le ha strappato, senza tema di smentite, il prestigioso titolo di “peggior sindaco della storia di Napoli”.

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