A mio figlio Giovanni, che ora ha tre anni, un giorno racconterò chi era Diego Armando Maradona. L’uomo che ha fatto innamorare intere generazioni del calcio rendendolo lo sport più bello. Il dio che è sceso in terra, nella nostra amata terra partenopea, e si è fatto uomo per rendere giustizia ad un popolo che veniva da anni bui, come quelli del colera prima e del terremoto poi e che era sempre stato bistrattato in Italia. Diego è stato capace di caricarsi sulle spalle la città intera ed inorgoglire, attraverso le vittorie sul campo, i napoletani fino a fargli riscoprire il loro orgoglio. Non a caso sulle magliette in vendita sulle bancarelle vicine allo stadio San Paolo nel 1990 lo slogan dei tifosi era “L’orgoglio di essere partenopei”.
E lo stesso ha fatto con la sua Argentina in Messico nel 1986. Diego è stato l’uomo che ha fatto giustizia, un Robin Hood del calcio che ha rubato la palla ai ricchi per darla ai poveri affinché anche loro potessero sapere che si prova a vincere qualcosa.

Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it