Il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev cacciato dalla Scala di Milano solo perché non ha accettato l’imposizione di dire due parole contro Putin e contro la sua guerra prima di un’esibizione. Un corso sul grande scrittore russo Fedor Dostoevskij annullato alla Bicocca di Milano (che poi ha fatto marcia indietro). Questo è il modo “milanese” di affrontare un tema delicato come quello della guerra. Una figuraccia, a nostro avviso, a cui in Russia hanno risposto con dei manifesti affissi a Mosca con su scritto “In alcuni Paesi hanno deciso di non interpretare Sostakocih. Noi invece abbiamo deciso che la musica di Vivaldi è sempre bellissima. La cultura non si cancella”. Al contrario, Napoli pur condannando la guerra, mostrando decine di drappi del colore della bandiera ucraina ed accogliendo migliaia di profughi fuggiti dalle bombe russe, ha dato prova ancora una volta di essere una città tollerante e inclusiva, capace di considerare l’arte e la cultura non politicizzate, non solo con le parole pacate del sindaco Manfredi che si è limitato giustamente a condannare la guerra ma anche con il murale di Jorit che raffigura il volto di Fedor Dostoevskij disegnato a Napoli in segno di protesta contro la sospensione del corso sul grande scrittore russo alla Bicocca. Un’iniziativa apprezzata da Putin, che ha sottolineato come questi gesti diano “speranza”. “L’Occidente – ha detto Putin – sta cercando di cancellare la cultura russa, l’ultima operazione così massiccia per distruggere la letteratura indesiderata è stata condotta in Germania dai nazisti”. Ma vuoi vedere che, come diceva Luciano De Crescenzo, “in questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che ha l’umanità per sopravvivere”.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it