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Il deserto che fa bene al Centro storico

Strade e monumenti puliti, niente cartacce a terra e nessun atto vandalico ai danni dell’arte grazie all’assenza di turisti e studenti

Passeggiare per il Centro storico di Napoli, in questi giorni, è un’esperienza unica. Strade e vicoli sono semi deserti, popolati solo dai commercianti e da pochi clienti. Di turisti se ne vedono pochissimi e di studenti nemmeno l’ombra. È l’effetto dell’emergenza Coronavirus che ha allontanato il turismo, mandato tutti a lavorare in smart working e chiuso le scuole mettendo in crisi l’economia locale e cambiando volto a quella che è la zona più magica della città, piena di monumenti, di arte, di storia, di leggende. Una zona che, in questi giorni, appare irriconoscibile dal momento che è sempre stata piena di persone, specialmente provenienti da altre città o Paesi, ma anche di lavoratori e studenti. Il via-vai che prima si ripeteva ogni giorno festosamente e come un moto perpetuo, oggi non c’è più. Manca quell’allegro frastuono che accompagnava qualsiasi visita al Centro storico, da Port’Alba ai Decumani, da piazza Bellini al Duomo. A beneficiare di questa situazione (è questo l’unico aspetto positivo) è lo stato di pulizia e manutenzione dei monumenti, che non stanno ricevendo il solito assalto, troppo spesso incivile, di turisti, studenti e passanti che solitamente li riempiono di sporcizia quando va bene e li deturpano con atti vandalici quando va male. Basta farsi un giro per i tre decumani, entrare nelle chiese e visitare anche i piazzali antistanti ad esse per respirare un’insolita atmosfera di pace, di tranquillità e di armonia. Come accade nel chiostro della Chiesa di Santa Chiara, in questi giorni totalmente pulito e senza nemmeno una carta a terra. Di recente sono state rimosse anche quasi tutte le scritte realizzate con le bombolette spray attorno alla chiesa e ciò contribuisce alla visione armoniosa di cura e manutenzione del luogo.

Stessa situazione la si trova nel piazzale del Duomo e anche entrando nella cattedrale la pace regna sovrana. Una guida turistica si propone di accompagnare chi entra per un giro nei luoghi più significativi del Duomo ma è l’unica in servizio: “Non ci sono molti turisti, si lavora pochissimo”. Ci sono più napoletani che stranieri in giro per i vicoli del Centro storico ad ammirare i vari monumenti e gli edifici che trasudano arte e cultura dalle loro mura: una circostanza che è l’esatto inverso di quanto accade in un periodo di vita normale senza l’incubo del Covid-19. Alcuni bar hanno abbassato le serrande in attesa di capire se ci sarà la possibilità di riaprire bottega, alcune pizzerie invce hanno chiuso definitivamente. È lo spettro del Coronavirus che si aggira nel Centro storico di Napoli e che ha sostituito i fantasmi leggendari che da sempre, si dice, animano i luoghi più ameni del cuore pulsante di Napoli. Questo spettro ha smorzato l’allegria e il frastuono del Centro storico concedendo all’arte un momento di pace e di “cura” che dovrebbe durare per sempre.

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