L’apertura alla possibilità di spostamenti per incontrare i “congiunti” annunciata ieri sera da Conte aveva destato non poche perplessità: una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio faceva infatti presumere come da definizione che per «congiunti» si intendessero unicamente «parenti e affini», escludendo quindi tutte le relazioni (compagni, fidanzati) senza legami di sangue o unite da un vincolo affettivo giuridicamente rilevante e determinando l’insorgere di numerose polemiche da parte dei cittadini ma anche del mondo politico:
“Chi è lo Stato per decidere se andare a trovare un cugino e non la fidanzata? Queste norme sono incomprensibili” dichiara Matteo Renzi a Tgcom24 annunciando: “Dirò la mia a Conte giovedì in aula al Senato”.
“Il fatto che l’allentamento delle restrizioni sulle relazioni sociali sia circoscritto alla definizione di ‘congiunti’, che nei nostri codici è riferita inequivocabilmente alla dimensione formale della parentela, di sangue o acquisita, rappresenta un inedito e inaccettabile intervento dello Stato nella definizione della gerarchia degli affetti”, attacca Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
“Non condivido la scelta di limitare le visite in sicurezza ai soli congiunti, perché non tiene conto della pluralità delle esperienze e degli affetti”, dice la senatrice del Pd, Monica Cirinnà. “Esistono relazioni significative che vanno al di là dei legami giuridici e di sangue, e relazioni che attraversano i confini delle Regioni: penso innanzitutto alla situazione di alcune famiglie separate, alla condizione delle coppie non conviventi o delle famiglie arcobaleno non riconosciute, ma anche ai tanti legami di affetto tra persone sole, che vengono ignorati dal decreto”, prosegue.
Da Palazzo Chigi è arrivato quindi il chiarimento: nella categoria dei «congiunti» rientreranno anche «conviventi, fidanzati e affetti stabili». Per tutti questi spostamenti resta vincolante il rispetto del divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’utilizzo di protezioni delle vie respiratorie.
Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.