Il massimo col minimo. Si può riassumere così la partita giocata ieri sera sul neutro di Leverkusen contro l’Ucraina. Spalletti aveva bisogno di un punto per garantire agli azzurri il passaggio diretto del turno come secondi senza ricorrere al salvagente degli spareggi che rappresentano sempre una grossa incognita come già accaduto recentemente. E il ricordo della partita persa contro la Macedonia del Nord che ci ha estromessi dagli ultimi mondiali avrà fatto correre un brivido nella schiena del C.T.: sarebbe stato troppo per i campioni in carica non andare in Germania a disputare il torneo continentale in programma la prossima estate.
E così è bastato il risultato ad occhiali conquistato in verità non senza fatica per approdare alla fase finale a gironi. Come detto gli azzurri hanno disputato una gara tutto sommato equilibrata ad eccezione del primo quarto d’ora di gioco in cui l’Ucraina ha attaccato a testa bassa per cercare di sbloccare subito il risultato. Contenute le sfuriate di Zinchenko, Mudryk e compagni gli azzurri sono riusciti ad organizzarsi progressivamente arrivando ad insidiare più volte la porta ucraina difesa da Trubin con Di Lorenzo, Barella, Chiesa e Raspadori anche se l’occasione più ghiotta per passare in vantaggio è capitata sul sinistro di un non brillantissimo Frattesi che imbeccato proprio da un vivace Chiesa non è riuscito a fare di meglio che tirare sull’estremo difensore ucraino in uscita anziché scavalcarlo col più classico degli “scavetti”.
Come detto una gara equilibrata che però ha rischiato di mettersi male per l’Italia proprio a pochi minuti dalla fine quando il subentrato Cristante si è reso protagonista di un intervento ai danni di Dobvyk in piena area di rigore a tutti apparso solare tranne che all’arbitro spagnolo Manzano e al VAR che nulla di irregolare ha segnalato al direttore di gara. Un bello spavento per Spalletti e i suoi ragazzi e una grande arrabbiatura per il C.T. ucraino Rebrov che è andato su tutte le furie. Ad onor del vero occorre dire che una ripresa televisiva in particolare ha evidenziato come in effetti Cristante col suo intervento non abbia toccato l’attaccante ucraino che anzi con un salto è franato in area.
E per fortuna dell’Italia tutto è filato liscio fino al triplice fischio di Manzano che ha decretato il termine della gara dopo 6 minuti di recupero. Per Lucio, ricordiamo subentrato in piena corsa qualificazione al dimissionario Mancini, quindi missione compiuta e biglietto staccato per la Germania. Appuntamento ora all’Elbphilarmonie di Amburgo quando giovedì 2 dicembre alle 18 si svolgeranno i sorteggi per la composizione dei gironi finali. L’Italia in virtù del suo cammino nelle qualificazioni rischia seriamente di essere inserita addirittura in quarta fascia.