Home InEvidenza È tornata alla ribalta la questione palestinese…

È tornata alla ribalta la questione palestinese…

Nulla stupisce più dello stupore di Benjamin Netanyahu per l’attacco terroristico dei palestinesi di Hamas. Semmai a stupire è il ritardo di Hamas nel riproporre la ‘questione palestinese’. E a meravigliare, la tattica e l’ esecuzione. In un momento di forte contrapposizione politica in Israele. Un’azione tra le più spettacolari e sanguinose, non a caso accolta dall’aperto plauso  di Hezbollah, lo speculare movimento politico-terrorista libanese, ma sciita e storicamente filo-iraniano guidato da Hassan Nasrallah, nemico altrettanto mortale degli ebrei della varia articolazione del sionismo. Israele s’è rivelata permeabile, anzi facilmente permeabile come mai prima. La sua vendetta, simile per determinazione come insegnano le sue rappresaglie, è stata messa nel conto. Lo scopo di Hamas – pienamente riuscito – era quello di riportare sul palcoscenico internazionale la ‘questione palestinese’, oscurata negli ultimi anni dalla spaccatura tra gli stessi palestinesi ma soprattutto dalla svolta strategica operata da Donald Trump, il quale aveva affossato l’apertura diplomatica tra Washington e Teheran (ufficialmente solo sul nucleare iraniano), guidando invece Israele ed Arabia Saudita verso una stupefacente via negoziale. Una svolta che ha aperto una stagione nuova e di speranza, in un’area contrassegnata da contrasti e conflitti. Ma anche innescato reazioni e nuovi timori, pure tra i palestinesi.

S’è aggiunta la guerra in Ucraina, che ha spinto l’Europa a occuparsi di Medio Oriente e d’Africa segnatamente per sostituire l’energia proveniente dalla Russia. Compito non facile se si pensi, ad esempio, alla guerra civile in Libia o all’Arabia Saudita che condivide l’interesse di Mosca a tenere il più possibile alto il prezzo del petrolio perché è impegnata ad attrezzarsi in vista di un futuro superamento dell’energia da fossili. Un avvicinamento d’interesse a Mosca e, di conseguenza, verso il movimento dei Brics che s’allarga puntando a un nuovo equilibrio multipolare del pianeta. Un movimento che teorizza un equilibrio multipolare, oserei dire ‘dinamico’, basato sui diversi interessi nazionali da armonizzare. Illusione, secondo molti osservatori. Probabile, ma tutto torna in movimento: ecco che Arabia Saudita sunnita e Iran sciita si parlano; ecco che ad esse s’avvicina – formalmente da estranea –  la Turchia, ch’è nella Nato ma apre ponti negoziali a Mosca mentre fornisce di droni l’Ucraina e l’Azerbaijan; ecco Teheran, che di droni ne spedisce vagonate alla Russia; ecco che India e Cina s’incontrano, a dispetto delle loro controversie territoriali e cercano punti d’incontro… La trasformazione della Cina in superpotenza emergente – sul vento di una globalizzazione quasi fatta apposta per le sue ambizioni planetarie – ha suscitato la reazione degli Stati Uniti. Ma la progressiva affermazione di Pechino in Africa e la penetrazione soffice in Centrasia le hanno schiuso la porta del Medio Oriente: nessun passato coloniale in quell’area del mondo, niuna voglia d’impegolarsi nelle vicende interne statali o regionali, atteggiamento alieno da maestri di vita: solo business, ma dove da usura strategica e dove con passo felpato. Pochi giorni fa il presidente siriano Bashar al-Assad ha lasciato, dopo dodici anni, il palazzo presidenziale ed  è stato accolto alla corte di Xi Jinping. “La Cina – ha scandito il leader del Celeste Impero – sostiene l’opposizione di Damasco alle interferenze straniere, al bullismo unilaterale e si muoverà per la ricostruzione della Siria”. La Siria che i russi hanno disinfestato dal terrorismo islamico, tenendo a bada la Turchia. E ancora molto altro ci sarebbe da aggiungere, altre novità internazionali che avevano contribuito a spostare in un angolo la ‘questione palestinese’. Tutti dimèntichi, da Washington a Bruxelles, da Mosca a Pechino. Hamas l’ha riportata alla ribalta ieri, come mai prima.

Previous articleStrade dissestate: pedone di 95 anni cade in via Luigia Sanfelice…
Next articleSanta Maria la Carità: pronto il murales di Maradona e Carmando, sabato 14 ottobre l’inaugurazione…