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E-commerce: obblighi fiscali per l’apertura.

Oggi l’E-commerce rappresenta una grande opportunità di business, per di più associato al Social Commerce, ovvero sfruttando la sinergia dei social network per la vendita grazie all’interazione tra utenti e allo scambio di feedback. Ma se da un lato è vero che, rispetto ad un negozio tradizionale, ci sono maggiori semplificazioni per l’apertura e un abbattimento di costi fissi, dall’altro bisogna tener presente, per quanto riguarda gli obblighi fiscali,  non esistono molte differenze. Per poter vendere online è pertanto necessario:

  • richiedere la partita IVA;
  • richiedere l’iscrizione come commerciante al registro imprese della Camera di Commercio (o come artigiano se si vendono articoli di propria produzione);
  • iscriversi all’INPS;
  • comunicare al proprio Comune di residenza l’intenzione di aprire un sito e-commerce attraverso la SCIA.

Il Dlgs. 185/1999 stabilisce alcuni obblighi per chi opera su internet, come:

  • indicazione obbligatoria sulla home page del sito del numero di partiva iva;
  • pubblicazione sul sito internet della normativa della privacy sula gestione dei dati personali.

Inoltre anche per i negozi on line valgono le normative generalmente applicate al commercio, come divieti, limitazioni, requisiti e norme per la tutela del cliente.

Quanto costa un negozio on line? Innanzitutto è necessario creare un sito e-commerce, acquistando un dominio, un hosting ai quali bisogna aggiungere il costo di realizzazione del sito di un programmatore.  Una volta creato bisogna tener presente dei costi di gestione e manutenzione del sito, nonché dei costi di pubblicità per far conoscere al pubblico il sito e per incrementare le vendite. Ovviamente non è un obbligo, ma per aumentare il fatturato c’è bisogno di visibilità e un buon posizionamento nei motori di ricerca.

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