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“Ricordando Roberto Bracco”

la giornata celebrativa alla Fondazione Premio Napoli

Venerdì 20 aprile dalle 10.30 presso la sede della Fondazione Premio Napoli (Palazzo Reale) si terrà Ricordando Roberto Bracco una giornata di celebrazione per il drammaturgo e critico a cura della Fondazione Premio Napoli e dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza in collaborazione con il Comune di Napoli, la Regione Campania,  la Camera di Commercio di Napoli, l’Università Federico II.

La manifestazione prenderà il via alle 10.30 con la visita alla mostra  documentaria e fotografica curata dall’Istituto Campano per la storia della Resistenza introdotta dalla dottoressa Giulia Buffardi. A seguire ci sarà la proiezione del docu-film sulla figura del drammaturgo di G. Pesce, introdotto da Umberto Laperuta. Alla 13.30 alla presenza del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in via San Gregorio armeno 41, apposizione della targa in onore di Bracco.

La giornata proseguirà con una tavola rotonda, dalle 17,30, con Domenico Ciruzzi (presidente Fondazione Premio Napoli), Guido D’Agostino (presidente Istituto Campano per la Storia della Resistenza), Pasquale Iaccio (Università degli studi di Salerno), Matteo Palumbo (Università Federico II di Napoli) Francesco Soverina (storico), moderaerà il giornalista Ermanno Corsi.

Si concluderà con un reading teatrale dell’attore regista Renato Carpentieri.

Roberto Bracco nasce a Napoli nel 1858. Dopo aver lavorato in una ditta di spedizioni, iniziò un’intensa attività di giornalista, scrivendo inoltre novelle e poesie. Collaborò a diversi giornali, tra cui il Corriere del mattino, il Piccolo, Capitan Fracassa e dal 1886 al Corriere di Napoli, in qualità di critico teatrale e musicale. Fu autore di molte opere teatrali, tra cui: Non fare ad altri, Una donna, Maschere, Infedele, Il trionfo, Don Pietro Caruso, Sperduti nel buio da cui fu tratto nel 1914 l’omonimo film diretto da Nino Martoglio, considerato un precursore nel filone neo-realista del cinema italiano del secondo dopoguerra, Il piccolo santo. Fu uno dei primi autori italiani a considerare il cinema come forma d’arte e a concedere la sua produzione teatrale per trasposizioni cinematografiche. Fu anche autore di soggetti originali per il cinema muto. Alcuni soggetti per il cinema, scritti durante il fascismo, non furono portati sullo schermo per la sua condizione di autore messo all’indice.

Sebbene oggi quasi dimenticato, Bracco è stato uno dei più grandi autori italiani di teatro del Novecento, diverse volte candidato al Premio Nobel per la letteratura; il premio non gli fu concesso, per l’opposizione del governo italiano. Conobbe grande successo in Italia e all’estero; le sue opere furono rappresentate da Eleonora Duse e da Emma e Irma Gramatica.

Per tutto il periodo fascista divenne un vero e proprio caso politico in quanto fu uno dei pochi intellettuali italiani che non scese a patti col regime.

Nel 1926, la sua casa napoletana fu quasi interamente distrutta dai fascisti e, qualche tempo dopo, subì un agguato. Da quel momento scese l’oblio su questo grande autore; alla stessa sua morte, avvenuta nel 1943, fu data scarsissima rilevanza sui giornali.

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