Teresa canta Pino

teresa-de-sio-canta-pino-danieleTeresa canta Pino. La Brigantessa canta o Jammone, “il capo”, così la De Sio appella il cantante, in un brano, scritto proprio in sua memoria. Teresa canterà Pino a Napoli, la città che li che li unisce e da cui tutto ha avuto origine. L’appuntamento è per venerdì 16 febbraio alle ore 21, al Teatro Politeama, a via Monte di Dio. Qui la cantautrice napoletana, dopo aver attraversato ed emozionato in lungo e in largo la Penisola, chiuderà il tour, che è un vero e proprio tributo all’amico scomparso nel 2015, perché, come dichiara la stessa artista: “Pino sta sui volti della gente, sulla facciata dei palazzi e non possiamo che salutarlo con la musica”. Il concerto, prodotto da Arealive in media partnership con Radio Punto Nuovo, prende le mosse dall’omonimo progetto discografico uscito lo scorso 13 gennaio, distribuito da Universal Music e patrocinato da Pino Daniele Trust Onlus e Campania Music Commission: 15 brani del grande artista nei quali Teresa De Sio preserva inalterata la musica e le parole e innova e sperimenta fondendo gli arrangiamenti blues e le sonorità afro-americane tipiche di Pino con il suo mondo dai ritmi folk-rock, una contaminazione di linguaggi, che lascia però intatta l’essenza più vera delle canzoni, che guarda al cantante come a un “classico”, da trattare con profonda “devozione”. Un omaggio carico di umiltà e di rispetto quello della De Sio, che si evince anche dalla copertina dell’album, che prende spunto dal soprannome dei due artisti negli anni Ottanta: lei una “gallina” che è insieme regina, che guarda e ruota attorno al “gallo”, il re, suo cantore. Il concerto sarà come un viaggio musicale intenso e suggestivo che comincerà dagli anni Settanta e arriverà fino ai giorni nostri. Si partirà, infatti, con gli indimenticabili del grande cantastorie come O Scarrafone, Bella ‘mbriana, Je so’ pazzo, Lazzari Felici, Notte ca se ne va, Quanno chiove, per arrivare poi ai successi storici del repertorio della lunga carriera della De Sio: Voglia ‘e turnà, Terra ‘e nisciuno, Pianoforte e voce, Aumm aumm, O Jammone, chiudendo con un finale a sorpresa. Per gli spettatori nessun rischio di scivolare nella nostalgia però, ma solo un’ esplosione crescente di musica ed energia con protagonista assoluta lei, “la città dai mille colori”.

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