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San Pietro, Candida e Aspreno

Questo racconto è stato trasmesso nei secoli oralmente, per tanto non ha mai avuto una stesura definitiva. Prima che la parola di Cristo arrivasse fino alla città di Napoli, i napoletani erano devoti agli dei pagani e dedicavano loro sacrifici e preghiere su di un monte alle periferie della città. Solo successivamente, quando la parola del Signore fu predicata dagli apostoli, i partenopei iniziarono a conoscere il nuovo credo: iniziarono le prime conversioni al cristianesimo e diminuirono i riti pagani. Ad avvicinare il popolo napoletano alla nuova dottrina religiosa fu un apostolo in particolare, San Pietro. Erano trascorsi nove anni dalla morte di Gesù e l’apostolo con la sua parola aveva già convertito i romani, e proprio a Roma, dove rimase per ben venticinque anni, divenne papa. Una volta finita la sua sacra missione decise di partire, e lungo il suo viaggio arrivò fino a Napoli. Qui rimase alcuni giorni per riposare, e, durante la sua permanenza in città, incontrò un’anziana signora, molto malata: il suo nome era Candida. L’apostolo pose numerose domande alla donna. Pietro voleva capire la città, scoprire le abitudini dei napoletani, sapere se fossero pagani o cristiani. Candida rispose a tutte le sue domande con estrema chiarezza e semplicità, e una volta soddisfatte le curiosità dell’apostolo, volle sapere anche lei qualcosa su di lui. La donna si chiedeva chi fosse Pietro e perché volesse conoscere bene Napoli e i suoi abitanti. Pietro le disse che era a capo dei dodici apostoli del Signore, e che la sua missione consisteva nel predicare la parola di Gesù, diffondere la verità e convertire le persone al cristianesimo. Le spiegò che pregare gli dèi non era la via giusta da seguire, e che fare sacrifici per loro avrebbe condotto il popolo verso il peccato. Pietro le raccontò della nascita di Gesù, figlio di Dio e creatore del mondo, e dei miracoli che aveva fatto per avvicinare gli uomini alla fede. Candida era incredula, non si fidava delle parole del santo e volle metterlo alla prova chiedendogli un miracolo: farla guarire dai i mali che l’affliggevano. Pietro senza esitare la benedì, e miracolosamente, all’istante la vecchia signora si sentì guarita e liberata da tutti i dolori: sparì il mal di testa, la sofferenza alle ossa e anche la sua anima era in pace. Candida però, nonostante il miracolo, era ancora diffidente nei suoi confronti, e allora decise di metterlo una seconda volta alla prova. Questa volta gli chiese di far guarire un altro uomo, anch’egli molto malato. Il suo nome era Aspreno, un uomo virtuoso e con un animo di estrema bontà. Stavolta Pietro le rispose che lei stessa avrebbe potuto compiere il miracolo per il suo amico Aspreno. Così le comunicò le parole che avrebbe dovuto pronunciare per benedirlo in nome del Signore. Candida si recò dal suo amico, pronunciò la frase che le era stata insegnata da Pietro e riuscì a compiere il miracolo. L’uomo una volta guarito si precipitò da Pietro per conoscerlo e ringrazialo per la guarigione, e incontratolo, il santo gli predicò il cristianesimo. Da quel momento Aspreno incominciò a divulgare la parola di Cristo, convertendo i pagani e compiendo miracoli in prima persona. Pietro, vista la grande fede dell’uomo, lo nominò vescovo di Napoli. I napoletani abbandonarono il paganesimo, e quel monte, dove prima esercitavano i sacrifici pagani, fu dedicato a San Pietro: il monte Ara Petri. Fu anche edificata una chiesa in suo onore: la chiesa di San Pietro ad Aram che sorge al Corso Umberto I.

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