Sono trascorsi due anni e finalmente possiamo dire che il restauro della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano può considerarsi quasi ultimato. I lavori della chiesa, ubicata in largo banchi nuovi e di proprietà della Curia arcivescovile, sono stati formalizzati nel 2017, con un costo complessivo di 600 mila euro. I soldi sono stati stanziati grazie al Grande Progetto ‘Centro storico di Napoli – valorizzazione del sito UNESCO’. Il GP (Grande Progetto) intende contribuire a riqualificare il nucleo antico della città storica di Napoli. Gli interventi consistono in progetti di recupero del patrimonio monumentale per scopi culturali, sociali, del terzo settore e in progetti di riqualificazione degli spazi urbani e per la sicurezza urbana, finalizzati a dare una risposta alle esigenze territoriali ed urbanistiche primarie dell’area. In un primo ciclo il GP stanziò un finanziamento dal valore di 100 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo della Regione Campania 2007 – 2013. Alla chiusura della programmazione (31 dicembre 2015) la spesa sostenuta è stata pari a 2.864.582,38 di euro. Successivamente è stata riproposta la candidatura per il nuovo ciclo di programmazione (2014 – 2020) per € 96.263.619,75. Grazie all’intervento finanziario del GP presto la chiesa dei Santi Cosma e Damiano sarà riaperta al pubblico per ospitare convegni e attività espositive e formative. Il restauro della chiesa punta sopratutto a riqualificare e valorizzare l’intera zona, una zona che negli ultimi anni è stata abbandonata. L’intero edificio è molto antico, è stato fondato nel ‘600 ed ha subito una serie di modifiche nel corso del secolo. All’interno della chiesa è presente l’altare maggiore settecentesco sul quale era posta una tavola di Antonio Rimpatta, che attualmente è esposta al Museo Diocesano. Anche alcuni dipinti sono stati trasferiti in altre sedi e tra questi ricordiamo Il Supplizio del fuoco dei santi Cosma e Damiano attribuito a Luca Giordano. La chiesa prende il nome dai due santi, Cosma e Damiano, considerati patroni dei medici,chirurghi e farmacisti. La storia che abbraccia i due santi è caratterizzata da una forte sofferenza legata al loro martirio. Erano due gemelli cristiani, nati in Siria, che hanno dedicato la loro vita a curare gli ammalati dopo aver studiato l’arte medica in Arabia. La grandezza dei due gemelli risiedeva nel fatto che entrambi guarivano le persone malate senza mai farsi dare in cambio nessuna ricompensa in denaro. Erano medici speciali, curavano il prossimo gratuitamente: da qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Cosima e Damiano riuscivano attraverso il loro operato anche a convertire molte persone al cristianesimo, ma la loro sorte non fu affatto benevola: i due gemelli furono martirizzati durante il regno dell’imperatore Diocleziano, che li fece decapitare. Sono diverse le fonti sui loro supplizi, e ognuna differisce dall’altra. Cosma e Damiano sono stati vittime di un feroce martirio, così atroce da far scrivere su alcuni martirologi che essi furono martiri ben cinque volte. Alcune fonti sostengono che i due gemelli sono stati prima lapidati, ma che le pietre rimbalzarono contro i soldati. Altre raccontano che i due furono crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi, ma che le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male. Altre ancora narrano che i gemelli furono gettati in mare da un alto dirupo con un macigno appeso al collo, ma che i legacci si sciolsero liberando e salvando i due fratelli. Infine un’ultima racconta che furono incatenati e messi in una fornace ardente, ma i due corpi non si bruciarono. Infine furono quindi decapitati insieme ai loro fratelli più giovani.
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