“Harmonville”: un manuale ed un romanzo di rara suggestione firmati da Carlo Mormile
Un libro di rara suggestione rappresenta la lettura di questa settimana, parliamo di “Harmonville, storia di uomini e di musica” scritto dal compositore Carlo Mormile e pubblicato da edizioni Guida nel 2019.
Innanzitutto due parole sull’autore per dire che si tratta di una penna di grande prestigio trattandosi di un docente del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli che ha rivestito incarichi anche nei conservatori di Matera, Potenza e Como, vantando i suoi maestri Mazzotta, Donatoni e Morricone. Il musicista quindi, normalmente attore di performance di livello artistico, attiva un processo ulteriore, di riflessione, sul fenomeno stesso del suono e sulla fenomenologia dell’evento percettivo. Una meditazione filosofica, dunque, che evoca certe suggestioni cosmiche la cui origine rimanda indubbiamente al principio di armonia celeste di matrice pitagorica, e che suggerisce una via di consapevolezza che attraversa secoli e luoghi. Una parabola, questa, che procede dalla citazione della cultura indù: la danza di Shiva che è premessa alla fisica contemporanea del pensiero lucido di F. Capra, autore di “Il Tao della fisica” (edito in Italia da Adelphi nel 1993). Uno sviluppo vertiginoso che apre alla comprensione di quella proprietà – che è di ogni ogni essere – di vibrare nel fuso degli armonici cosmici.
Ma qui subentra la specificità della musica, categoria propria della specie umana, l’unica capace di dominare la natura del suono. E nel processo di consapevolezza la musica diventa quintessenza stessa dell’esistenza conferendole senso. Un concetto che il Nostro riassume nella frase “La musica è vita”, che con espansione chiastica assurge a “la vita è musica”, riprendendo quel concetto presente in numerose culture arcaiche, ove il suono è voce divina e principio stesso dell’esistenza individuato in un evento sonoro. “Harmonville, storia di uomini e di musica”, Carlo Mormile, ed. Guida.