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Raffaele Chianese, ingegnere e scrittore: Napoli sempre più una città in giallo. L’enigma de “La quinta carta”

Un affermato docente di Medicina italo-tedesco vola a Ginevra per acquistare una preziosissima tela di Cézanne realizzando così un desiderio coltivato da trent’anni, cioè da quando lo aveva ammirato a Berlino insieme con la moglie (prematuramente scomparsa). Un quadro da 250 milioni di dollari. Senonchè, pochi giorni dopo il trasporto a Napoli con un furgone portavalori e un ricevimento per mostrare il tesoro agli amici, il dipinto – custodito in una speciale cassaforte nascosta nell’appartamento di piazza dei Martiri – scompare. Un clamoroso furto dalla grande risonanza mediatica. Da qui si dipana il giallo, ricco di sorprese e colpi di scena, che ha come protagonista il giornalista detective Toni Taglia, in un intreccio che lo vedrà alle prese, tra l’altro, con una affascinante quanto apparentemente inaccessibile generalessa dei carabinieri, Rebecca Furlan, e con Malù, la bellissima figlia del prof…
 
“La quinta carta”. Questo il titolo del romanzo d’esordio di Raffaele Chianese, 41 anni, ingegnere napoletano dirigente in una multinazionale che opera nel campo della sicurezza delle telecomunicazioni (pubblicato dalla Guida editori). Ispirato probabilmente da un reale fatto di cronaca: il quadro di cui si narra infatti è una delle cinque tele sullo stesso tema, “I giocatori di carte”, realizzate tra il 1890 e il 1895 da Cézanne, e uno di questi quadri del pittore post-impressionista nel 2011 fu effettivamente acquistato per la cifra record di 250 milioni di dollari da un notabile del Qatar. Il primo più pagato al mondo da un privato.
Il romanzo, scorrevole e nel contempo ricco di sfumature,  è ambientato a Napoli, luogo della Storia e soprattutto che produce storie e personaggi in grado di smuovere l’immaginario collettivo. In questo caso, la Napoli della buona borghesia professionale. Non provinciale né macchiettistica. Ma con personaggi “minori” assai intriganti… Dagli accenni alla redazione del Chiatamone dove lavora Toni Taglia alle atmosfere del Monte Echia, dal corso Vittorio Emanuele (tra le prime tangenziali del passato) alla passione per Lamont Young, il libro tradisce sentimenti e interessi dell’autore,  la cui competenza “politecnica” peraltro dà una impronta scientifica inedita alle indagini. “La quinta carta” oltre che in libreria è in distribuzione anche attraverso i canali on line (la foto della copertina è di Antonio Mele).
Ma come è nata l’idea del libro? “Ho sempre avuto una naturale propensione alla scrittura. Gli amici mi dicevano: perché non provi? Nel periodo del lockdown una sera guardando il panorama notai piazza dei Martiri tutta illuminata. Cominciai a immaginare un ladro che si introduceva negli appartamenti dai tetti. E così è iniziata l’avventura…” racconta Raffaele Chianese esperto in cybersecurity.
Ingegneri e scrittori (Carlo Emilio Gadda, Roberto Vacca, Luciano De Crescenzo…). Voglia di esprimersi, di comunicare? E, per i lettori, un po’ di giallo per evadere.
Il romanzo nero va per strada e racconta anche il territorio. La tendenza a combinare elementi di “crimine” e  “storia” finisce per rappresentare  la realtà sociale.  La tecnica del giallo insomma è diventata il modo in cui vengono scritti anche tanti altri romanzi e la narrativa poliziesca sembra aver rivitalizzato la letteratura contemporanea. Atmosfere dense di avventura… Le sequenze de “La quinta carta” mantengono vivo l’interesse ad andare fino in fondo, coinvolgendo il lettore, che si immedesima nel ruolo dell’investigatore.
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