Maslenitsa carnevale russo

L’ultima volta ho parlato dell’amore tra il popolo italiano e quello russo e oggi vi racconterò un altro esempio della nostra somiglianza. Con il Martedì Grasso in questa settimana si concludono i festeggiamenti di Carnevale. Lo sapete che anche in Russia esiste una festa che somiglia al Carnevale e si chiama Maslenitsa? È una festa pagana con la quale si festeggiava la fertilità della terra che, dopo il torpore invernale, tornava a rivivere e nutrire uomini e animali. In Russia Maslenitsa si festeggia 7 settimane prima di Pasqua. Ho letto la storia del Carnevale in Italia e so che anticamente il febbraio (dal latino februare che significa “purificare”) era il mese dei riti di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris; di commemorazione dei defunti, poiché segnava il passaggio dall’inverno alla primavera e permetteva un contatto con l’aldilà. In Italia e anche in Russia con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme di divertimento popolare con unica differenza che in Russia le persone non si mascherano ma comunque gli ultimi giorni dell’inverno si festeggia con concerti, sfilate e tanto divertimento in piazza. Riconosco subito che si sta avvicinando il periodo di Carnevale a Napoli dai coriandoli che ricoprono i marciapiedi e le piazze, dalle folle di bambini in maschere che corrono in Villa Comunale, dalle montagne di chiacchiere nelle vetrine di pasticcerie, dal bicchiere di sanguinaccio fatto in casa che mi offre la vicina di casa,ma anche… dalle uova volanti. Ancora oggi non mi è chiara questa strana tradizione. Ma che dire… il carattere della Napoli contradditoria si manifesta anche qui. Sembra che oggi la gara di Carnevale la si faccia tra i genitori per distinguersi meglio nella folla mostrando il proprio ego attraverso i figli, che “impacchettati”e preparati scendono dalle proprie case e sfilano per la città. I tempi delle maschere dei pinocchi e delle cenerentole sono già passati. Vediamo piccole Belen e Chiara Ferragni, Cecilia Rodriguez con l’armadio e anche il “piccolo camorrista” Genny Savastano: spaventa il fatto che i bambini di oggi pensino che nella vita solo con la bellezza o la prepotenza è possibile ottenere il successo. E qui vorrei dire a tutti quelli che hanno parlato male dei bambini napoletani con i vestiti “strani” di Carnevale, questo non succede solo a Napoli, succede anche in Russia, è la malattia della società moderna che tende a soffocare la personalità e li fa diventare tutti uguali agli esempi che ci detta la Tv “spazzatura”. Concludendo mi ritorna in mente una frase di Luigi Pirandello che diceva così: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”.

Previous articleDolore orofacciale sottovalutato
Next articleIn arrivo l’assistente virtuale a Capodichino