“Napoli e la Campania avevano bisogno di Musica Live e cultura, noi siamo andati a riempire questo vuoto creando eventi di cui tutti possono andare fieri ”. A parlare è Mario Floro Flores, 30 anni, amministratore dell’Arena Flegrea.
È lui, senza dubbio, il volto nuovo dell’imprenditoria che avanza prepotentemente in città nel settore intrattenimento e dello show business.
Secondo di tre fratelli, è figlio d’arte. Suo padre, Francesco, è considerato “Lo Steve Jobs napoletano”, ha fondato un’azienda che vanta 400 dipendenti in uno stabilimento di 5 mila metri quadrati a Capua (Caserta), la Trefin spa, l’ha esportata in Francia e Germania e lavora sulle innovazioni tecnologiche. Oltre a ciò ha rilevato lo Zoo di Napoli e, la stessa Arena Flegrea, con una gestione, vinta su regolare gara d’appalto bandita da Mostra d’Oltremare, che durerà 12 anni.
E come nella migliore tradizione del “Re Mida”, anche l’Arena Flegrea, dopo l’investimento dei Floro Flores è tornata agli antichi splendori. La struttura, inaugurata nel 1940 come sede estiva del Teatro San Carlo, su commissione di Mussolini, risplende oggi come il “Teatro all’aperto più grande del Sud Italia”.
Un qualcosa che inorgoglisce l’imprenditore partenopeo: “Siamo napoletani ed affezionati al territorio. Al momento del nostro arrivo la struttura versava in condizioni disagiate ed abbiamo affrontato le difficoltà tipiche della nostra città”. Poi continua così: “Sono stati fatti investimenti infrastrutturali, attenendoci alle linee guida della Sovraintendenza, essendo al cospetto di un monumento storico. Abbiamo allestito uno splendido palco e creato, gradualmente, dei punti bar-ristoro che, uniti alla magnifica cornice naturale, rendono ogni evento un’esperienza unica per il pubblico”.
Noisy Naples Fest è la rassegna musicale creata ad hoc per rilanciare l’Arena Flegrea.
Tanti i big della musica che, nelle quattro edizioni si sono avvicendati, tra questi Sting e Noel Gallagher, con i recenti successi di Skunk Anansie e l’inedito duo di sax Enzo Avitabile-Kamasi Washington. Martedì 23 luglio, invece, toccherà a Noa con il suo show “Letters to Bach from Napoli”. L’artista israeliana a distanza di sette anni dal suo ultimo concerto partenopeo (al teatro San Carlo) eseguirà un concerto speciale, accompagnata da Gil Dor (chitarre e direzione musicale), Or Lubianiker (basso elettrico) e Gadi Seri (percussioni), con la partecipazione straordinaria dei Solis String Quartet. Il 24 luglio invece di scena gli Afro Cuban All Stars ,super band diretta dal maestro Juan de Marcos Gonzales, tra i produttori e musicisti cubani più attivi e fondatore del Buena Vista Social Club. Il 26 di scena il rapper Salmo, artista che partito dalla scena underground ha saputo ritagliarsi un pregiato posto d’onore sulla ribalta nazionale, gettonatissimo anche sul web. Tutti i concerti hanno un comune denominatore, la contaminazione artistica: “Cerchiamo di migliorarci sempre ed osiamo nella programmazione. L’anno scorso, per esempio- racconta il manager- contro tutti i pareri contrari abbiamo prodotto gli show di Bonobo e dei Kasabian. In Italia siamo stati gli unici mentre fuori questi progetti riscuotono enorme successo”. Poi incalza: “Ciò che ci rende orgogliosi è che non abbiamo mai annullato un concerto dando certezze ad agenzie nazionali, partner e sponsor. Il nostro intento è dar al pubblico varietà di generi. Quest’anno siamo partiti con Bolle-Bocelli, stasera avremo la voce di Skin ed il suo sound energico, ma passeremo anche attraverso il pop dell’inedito duo D’Alessio-D’Angelo, il rap di Salmo, i sax di Enzo Avitabile e Kamasi Washington, la tradizione popolare dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, Noa e tanti altri ancora”.
Dietro il lato tecnico-musicale dell’operazione c’è però un uomo d’esperienza, Claudio De Magistris. Di lui parla Floro Flores: “Quando scegliemmo Claudio come direttore generale dell’Arena sapevamo di puntare sulla persona giusta. Ha delle grandissime competenze da un punto di vista di marketing e comunicazione ed è appassionato di musica. Il suo operato parla da solo ed ha ampiamente ripagato la nostra fiducia”.
Nel futuro dell’Arena Flegrea c’è però un qualcosa di molto ambizioso che sta prendendo corpo, come anticipa l’imprenditore napoletano: “Stiamo portando avanti una bella collaborazione con la Mostra D’oltremare che è in pratica il nostro padrone di casa (sorride n.d.r.) in futuro, questo potrebbe darci la possibilità di ampliare l’offerta per il nostro pubblico con un festival che sdoppierebbe la possibilità di concerti. L’Arena conta 6000 posti a sedere, con gli spazi della Mostra arriveremmo alle 15000 unità”. Una nuova sfida a cui non si sottrarrà, ne siamo certi, la famiglia Floro Flores.