Musica. Dodici brani del cantautore rivisitati dal suo storico collaboratore Paolo Raffone in un album dalle finalità benefiche
Vedrà la luce a marzo Pino Daniele Opera, album prodotto da Jonathan Goldsmith, che vedrà protagonista la splendida voce del giovane musicista e cantante Album. Un disco decisamente particolare, contenente 12 brani che ripercorreranno alcuni dei momenti più significativi della carriera di Pino Daniele, presentati in una veste nuova, mai indossata finora: “l’abito cameristico”. Pezzi rivisitati ad hoc dal Maestro Paolo Raffone, collaboratore storico del musicista napoletano, e suonati da alcuni artisti che nel corso dei decenni hanno lavorato con il “nero a metà”. Da Rosario Jermano ad Ernesto Vitolo passando per Antonio Onorato, Roberto Giangrande, Valentina Crimaldi e Donatella Brighel, affiancati da giovani musicisti partenopei di grande talento. L’idea nasce da una storia di profonda amicizia che legava Pino Daniele e Paolo Raffone, ma soprattutto dalla loro collaborazione che prende le mosse dalla formazione musicale di Pino fino alla pubblicazione dei primi dischi che lo portarono all’attenzione del pubblico e poi al grande successo. Alcuni di quei brani, arrangiati da Raffone insieme a Pino in via sperimentale con un’orchestrazione classica (tecnicamente “da camera”), sono rimasti per anni nel cassetto del maestro Raffone, con l’affettuosa promessa reciproca di concretizzare, prima o poi, tale opera. “Il progetto è nato nel 2014 – spiega Michele Simonelli – . Era un omaggio affettuoso ed entusiasta nei confronti di Pino, mio riferimento da sempre e con il quale il maestro Raffone aveva condiviso una splendida collaborazione sin dagli anni ‘70. Facemmo ascoltare allo stesso Pino un brano in questa veste “cameristica” e lui ci esortò ad andare avanti. Dopo la sua morte abbiamo messo da parte per un po’ la lavorazione – continua – ma l’entusiasmo dei musicisti, la finalità benefica che è alla base del disco e la nostra voglia di rendere omaggio a Pino in un modo del tutto nuovo ci hanno spinto a proseguire”. Pino Daniele Opera rappresenta una vera e propria “chicca” per gli appassionati di uno dei più grandi artisti italiani che, con i suoi successi, le sue poesie e il suo sound, ha letteralmente cambiato il modo di fare musica dagli anni ‘70 fino ai nostri giorni. Un primo, gustoso assaggio dell’album si è avuto qualche giorno fa alla Casina Pompeiana, in Villa Comunale, durante una serata condotta dal giornalista Michelangelo Iossa, che ha visto esibirsi tra gli ospiti anche Ernesto Vitolo e Rosario Jermano. L’organico musicale, diretto dal Maestro Raffone, era costituito, invece, da Michele Simonelli in voce, Ivan Cocchia al violino, Catello Tucci al violoncello, Roberto Giangrande al contrabbasso, Alessandro de Carolis al flauto, Nicola Vitale al clarinetto, Dario Orso al pianoforte, Cira Romano all’arpa ed Eduardo Robbio al mandoloncello. Durante l’evento, organizzato in collaborazione con le associazioni “Record M.E.” e “Donna Regina”, sono stati raccolti anche fondi destinati al restauro della Chiesa di Gesù e Maria e ad iniziative di aggregazione e recupero giovanile.