Un doppio album, live e antologico insieme, per i 50 anni di carriera
“Napule è veleno pe’ chi nun ‘a sape capi’… I songo nato cca’ e cca’ voglio resta’, chi se ne fotte ‘e ll’America… Ll’America sta dint’ chistu core e dint’ stu sassofono”.
Canta così James Senese in Ll’America, l’inedito scritto per lui dall’amico Edoardo Bennato e contenuto nel suo ultimo lavoro discografico: Aspettanno ‘o tiempo, il disco che celebra i 50 anni di carriera di uno dei giganti della musica italiana. Un doppio album, live e antologico insieme, presentato ufficialmente al pubblico al PAN lo scorso 25 maggio, e registrato durante il tour invernale 2017, che contiene tutti i grandi successi dell’artista: ‘Ngazzate nire, Alhambra, Viecchie, mugliere, muorte e criature, Campagna, ‘O Sanghe. Nel disco anche alcuni inediti: oltre a Ll’America, anche lo strumentale Route 66 e una rilettura di Manha de Carnaval di Astrud Gilberto e HerbOtha, qui intitolata Dint’ ‘o core.
“Questa scelta di fare questo disco dopo tanti anni non è stata facile, perché ho cercato dentro un po’ di tutte le verità, che poi è una sola” racconta il sassofonista durante lo showcase, ringraziando amici e colleghi e tutti coloro che hanno condiviso con lui “questo modo di essere”.
Tra i presenti il bassista Gigi De Rienzo, parte della band dei Napoli Centrale, che afferma: “Nel disco la cosa più difficile è stato scegliere il senso. James è un musicista non di genere, James è James e basta. In questo disco c’è il jazz, c’è la disciplina, c’è la musica di improvvisazione, c’è la voglia di cercare di dare una prosa attendibile a questa complessità. Sono rimasti fuori un sacco di pezzi, non so se esprime tutto, ma è un album con tantissimi colori e in questo senso forse si riesce a intuire che vastità c’è dietro questo signore qua”.
E ancora Enzo Avitabile: “Si tratta di un disco meraviglioso, festeggiamo la carriera di James, anche se lo abbiamo fatto tutti i giorni però, perché l’abbiamo vissuto intensamente. Io gli Showmen da piccolo li seguivo e mi sono ritrovato un amico per fratello. James non mi ha mai abbandonato, abbiamo condiviso risate e tanti momenti, c’è sempre stata una sorta di complicità. Lui è stato il primo a imparare tutte le forme per dare vita a nuove forme che in realtà non hanno forma, che sembra un gioco di parole ma non lo è, perché come diceva Carmelo Bene, significa il suonante e non il suonato, il vivente e non il vissuto. E questa festa la continueremo anche il 7 giugno”.
Senese, infatti, sarà tra i partecipanti a Pino è, il concerto-tributo allo stadio San Paolo in memoria di Pino Daniele, dove, tra le altre, canterà, in compagnia di Enzo Gragnaniello anche Chi tene ‘o mare, uno dei più grandi successi dell’artista scomparso, presente tra le tracce del suo disco, un modo per ricordarlo e omaggiarlo ancora una volta, nel solo modo possibile per James: “armato di sax e sentimento”.