Mercoledì al Circolo Posillipo la celebrazione dell’anniversario della fondazione. Il programma dell’evento
Mercoledì 21 ottobre alle 18, presso il Circolo Posillipo il Centro Studi Erich Fromm celebra il trentennale della fondazione. In contemporanea la cerimonia di consegna, nel sesto anniversario de “Il giorno dell’Uomo”, del cavallo laico a Filippo Smaldone, erede di San Filippo Smaldone e vice presidente dell’Associazione “Missione Effatà Onlus”, che opera nel campo dell’assistenza socio-sanitaria, della beneficenza e dell’istruzione. Prevista una testimonianza di Guido Pocobelli Ragosta. A seguire concerto della pianista Simonetta Tancredi.
“Noi amanti dell’utopia”, è il primo ricordo che affiora alla memoria di chi, inoltrando lo sguardo verso il futuro, nel lontano 1 ottobre del 1990, lo allungava con speranza timida, consapevole che un traguardo così ambizioso e lontano nel tempo (siamo ad ottobre 2020!) avrebbe significato dare conto di questo tempo e che la sua durata avrebbe indicato anche il modo in cui sarebbe stato vissuto e speso quel tempo. Ed è così che abbiamo dato forza al pensiero di un personaggio che dell’utopia è stato un gran sostenitore, Erich Fromm, ed abbiamo fatto nostro anche quel messaggio che considera la cultura come insieme dei valori ed il giornalismo come efficace mezzo di divulgazione per una diversa qualità di vita, per una più avvertita moralità pubblica.
Nasce così anche “Essere”, il periodico del Centro che accompagna da sempre l’attività dell’Erich Fromm e ne rappresenta lo spirito anche attraverso le centinaia di manifestazioni documentate e organizzate nelle più prestigiose sedi culturali della nostra città nel corso di sei lustri”, commenta Silvana Lautieri, presidente del Centro che aggiunge: “L’Uomo come fine, non certo come mezzo”, ed ancora “mettiamo in sella l’umanità affinché cavalchi le idee “, i due leit-motiv che hanno guidato lo spirito ed il pensiero del Nostro giacché è solo partendo dall’Uomo che è possibile costruire o ricostruire l’ordine sociale, essendo l’uomo colui che costruisce o distrugge. Un’altra stampa, la nostra, che si è avvalsa delle prestigiose firme di Masullo, Marselli, Piazza, Raimondi, del direttore responsabile Antonio Talamo, per citarne solo alcuni, e che ha voluto dare spazio all’esistere dell’uomo e del suo mondo, un mondo che ora, velocizzato al massimo, sembra sfuggire ad una possibile equilibrata “riprogettazione” civile e sociale, un mondo che configura nella liquidità di baumiana memoria la sua forma espressiva più sconcertante. A trent’anni di distanza da una entusiasmante progettualità, ci si chiede “sarà possibile continuare nel segno dell’Utopia“ ? All’Uomo di buona volontà una possibile risposta “