Erricorù aka Enrico Russo chitarrista e cantautore partenopeo è un artigiano della musica. Compositore con i Metaverso , decide di puntare sul suo progetto da solista intitolato “Costruzioni Terapeutiche Vol.1”. Un antologia di brani costruita su atmosfere rock, con venature pop e grunge, tra atmosfere sospese e passaggi emozionali che costruiscono un progetto di “vita propria”, dove le parole ricercano la libertà di scrittura, incontrando le emozioni, tra misticismo e razionalità. L’ep digitale contenente cinque brani è stato pubblicato per l’etichetta Monkey Music e registrato tra gli Apogeo Records e i Kokoro Studio.
Il tuo Ep “Costruzioni Terapeutiche Vol.1” ha un titolo molto ragionato, sembra che il tuo progetto e la tua musica abbiano un processo salvifico. L’hai pensato così?
Più che un processo salvifico rappresentano, da un lato un modo, forse non del tutto conscio, con cui ho iniziato a scrivere le canzoni, ormai tanti anni fa, e dall’altro anche la voglia di dare a queste canzoni una vita propria. Negli anni ho accumulato testi, melodie e armonie che hanno costituto quella che mi piace chiamare una “mia personale antologia”. Un’antologia di brani venuta fuori dall’unione tra razionalità ed emozioni, tra musica che cerco sempre di scegliere e costruire con cura e le parole, che vengono fuori dall’inconscio, nella lingua in cui trovano sfogo, per giustapposizione di sentimenti, per sciogliere nodi.
Questo tuo album, identifica anche la tua persona, intesa come artista nell’inizio di un progetto solista?
Ho scelto di lanciarmi in un progetto solista proprio per avere massima identificazione tra quello sono, come persona e come musicista, e quello che suono, se mi passi il gioco di parole. Vengo già da altri progetti di varia natura, dalla gavetta delle cover band al progetto inedito precedente a questo (MetaVerso con l’album Oneness), ed in ogni progetto ho sempre cercato di mettere una parte di me stesso, trovando però giustamente anche degli argini e dei limiti dovuti alla natura delle varie esperienze. Ora ho deciso di essere più libero, in termini di formazione, di scrittura e di arrangiamenti.
La maggioranza dei brani sono registrati in presa diretta. Come è nata l’idea di questa scelta?
L’idea è nata dal fatto che essendo tutti brani scritti anche più di dieci anni fa, c’era una certa urgenza di farli venire alla luce ed abbiamo pensato che il modo migliore sarebbe stato quello della presa diretta. Inoltre, con i musicisti che formano il nucleo portante di questo Ep (Giampiero Fusco alla batteria e Daniele Cannavacciuolo al basso) suono da molto tempo e volevo catturare la forza e la dinamica che si instaura tra di noi quando suoniamo assieme, a volte anche a discapito dell’eccessiva precisione.
Tenere insieme geometria ed emozione è stuzzicante o difficile per un songwriter?
Credo che sia una sfida entusiasmante: non cadere né nella ricerca maniacale della perfetta costruzione di un brano né in un vortice di sentimenti e sensazioni che possono anche disorientare. È la volontà anche di partire da una struttura ben definita per metterla poi in discussione con la parte meno cerebrale e più mistica che ci rappresenta. È la strada che sto intraprendendo per scoprire quell’oggetto misterioso che è la canzone.
Se dovesse racchiudere in un aggettivo il tuo album qualche sceglieresti?
Vero.
Credits photo : Alex Mai
Sergio Cimmino
Redattore radiofonico: Sergio Cimmino
Classe 1982. Si occupa di musica, cultura e spettacoli. E’ autore e redattore radiofonico. Ha collaborato per emittenti radiofoniche e testate nazionali. Collabora attualmente con Nonsolo.tv, Lenews.info, La Domenica Settimanale e Il Cappuccino-Nova Edicola.