Come si riconosce l’amore vero? Che rischi vale la pena correre? Come dovrebbe essere vissuta la vita? Di estremi o nel mezzo?
Era giovane e aveva gli occhi chiari, in distribuzione nazionale nelle sale da ieri, 29 marzo, prova a rispondere proprio a queste domande.
Un’immersione per lo spettatore nel mondo di X (Mario Di Fonzo), il protagonista, del suo humor insieme scanzonato e riflessivo, del suo imbarazzo e delle sue emozioni, un viaggio in un turbinio di situazioni al limite del verosimile: giovani ebree, filosofi alieni (veri o immaginari non si sa), ninfomani, morti apparenti, anziani con il grilletto facile e partite di tennis con ultrasettantenni, e infine vecchi amori, forse mai dimenticati.
Era giovane e aveva gli occhi chiari osa nel panorama cinematografico italiano: narra il romanticismo e i sentimenti e lo fa attraverso il punto di vista maschile; rifiuta il crime, il realismo, il racconto del “degrado metropolitano” e sceglie invece di raccontare la “comune” finzione, in una commedia spoglia della ricerca ossessiva della “risata ad ogni costo” e dei tormentoni del web, del bisogno di porre al centro della scena i volti blasonati del cinema per ottenere l’attenzione del pubblico, ma anzi dà spazio a nuovi talenti, scommette sui più giovani e sulla passione.
Il film, opera prima dello scrittore Giovanni Mazzitelli, è prodotto dalla CinemaFiction di Antonio Acampora e Armando Ciotola. Nessuna cooperazione con major del settore, né sostegni pubblici per il regista e per la produzione, ma solo la voglia di credere nella libertà delle scelte, di innovare e sperimentare pur nella “classica” commedia romantica.
Già 18 premi e ben 21 nominations fanno di Era giovane e aveva gli occhi chiari il secondo film italiano più premiato dell’anno all’estero dopo Chiamami col tuo nome, secondo la classifica di cinemaitaliano.info.
Stasera alle 20.00 alla proiezione al cinema America Hall, al Vomero, il regista e il cast saranno in sala per salutare il pubblico.