Invito a corte nel segno della musica per la “Domenica di carta” 2023. In occasione della giornata promossa dal Ministero della cultura per valorizzare l’immenso patrimonio archivistico e librario custodito in tutto il Paese, infatti, la Biblioteca nazionale di Napoli (che ha storicamente sede nel Palazzo reale di piazza del Plebiscito) domenica prossima aprirà per la prima volta – in questa veste festosa – al pubblico l’ex sala da ballo borbonica (poi diventata il Salone di lettura) dove sarà possibile assistere a danze in costume d’epoca… Suggestioni musicali (valzer, mazurche) che faranno da cornice alla presentazione della mostra “Enrico Caruso nei documenti della Lucchesi Palli” con l’esposizione di alcuni autografi di rilevante interesse appena acquisiti dalla Biblioteca Nazionale. Poi concerto nella sala “Rari”. La visita si concluderà sulla terrazza panoramica. L’ingresso è gratuito.
Una apertura straordinaria. L’appuntamento è per domenica 8 ottobre alle 10,20 presso lo scalone monumentale (si consiglia puntualità). Ventiquattro ballerini in costume (dei gruppi Danzando nel Tempo e Palazzo Cascella) saranno ai due lati dello scalone. Poi si spostano e formano le coppie. E alle 10,30 via alle danze nell’ex sala da ballo reale e attualmente Salone di lettura della biblioteca (è stato necessario spostare alcune scrivanie…).
Alle 11,15 presentazione della mostra su Caruso (quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita del tenore) con interventi della direttrice della Biblioteca nazionale, Maria Iannotti, e del giornalista-saggista Ermanno Corsi. Poi visita guidata nei locali della Lucchesi Palli (sezione di arte e spettacolo della “Nazionale”). Alle 12 nella sala Rari concerto “Magie del bel canto” con brani tratti dal repertorio del tenore a cura dell’associazione Noi per Napoli APS con Olga De Maio (soprano) Luca Lupoli (tenore) Nataliya Apolenskaja (pianoforte) e interventi recitati di Sasà Trapanese. Alle 13 sarà possibile visitare gli altri ambienti della Biblioteca e la terrazza panoramica.
Il maestoso Salone di lettura trasformato per un giorno nel Salone delle feste di un tempo… La mostra su “Enrico Caruso nei documenti della Lucchesi Palli” – curata da Laura Bourellis, Cristina Del Fiacco e Attilio Laviano – invece sarà visitabile fino al 19 gennaio.
Domenica prossima saranno esposte per la prima volta una serie di lettere autografe acquisite recentemente dalla Biblioteca Nazionale e che vanno dunque ad arricchire il “Fondo Caruso” custodito appunto nella sezione Lucchesi Palli (gran parte del materiale proviene da un fondo acquistato nel 1973 da un antiquario romano: si tratta della corrispondenza del tenore e di alcuni suoi familiari con un misterioso amico, Angelo Arachite, di Napoli). I documenti acquisiti recentemente invece riguardano una corrispondenza del 1906 da New York con l’amico Giovanni Mascia, con riferimenti ai successi al Metropolitan ma anche alle preoccupazioni per una disavventura giudiziaria. Esposta per la prima volta anche una rara edizione di “Caricatures by Enrico Caruso” del 1922 edita da La follia di New York (acquisita ad agosto dalla Biblioteca) comprendente un disegno originale a china autografo di Caruso e una dedica autografa del curatore della raccolta, Marziale Sisca, al compositore Ernesto De Curtis. A corredo del materiale autografo, esposti in mostra lettere, foto con dedica, giornali, libretti, dischi, spartiti e le pubblicazioni discografiche…
“Il fondo Caruso della Lucchesi Palli, che stiamo cercando di incrementare, si rivela fondamentale per ricostruire in modo rigoroso la biografia del cantante e rende possibile analizzarne la sfaccettata personalità testimoniando tra l’altro la sua abilità di caricaturista e in altre discipline artistiche”, spiega la direttrice della Biblioteca nazionale, Maria Iannotti. “Dalla mostra che abbiamo allestito per i 150 anni dalla nascita”, aggiunge la Iannotti, “emerge la modernità di un grande cantante che mette da parte l’eroismo tenorile ottocentesco e si apre a rappresentazioni più borghesi e intime”. Di certo Caruso fu espressione dei cambiamenti di un’epoca, e sotto certi aspetti un precursore. Anche nel campo della musica, biblioteche e archivi ci aiutano a salvare la memoria e custodiscono la storia…