Home Cultura e Arte Cucina La Pastiera: origini e ricetta della regina delle tavole napoletane a Pasqua

La Pastiera: origini e ricetta della regina delle tavole napoletane a Pasqua

Da un lato la leggenda e dall’altro la storia. Le origini della Pastiera sono comunque molto antiche e fondono segreti, tradizioni e riti ancora oggi rispettati da tutti i napoletani.

A’ Pastiera
A Nnapule tenimmo na granda signora:
p’essa vulisse nascere n’ati cciento vote!
È sapurita chieno ‘e ove, grano e ricotta.
‘A pruove e siente sunà tutte quante ‘e nnote.
Ncoppa tene strisciulelle fatte a mmano.
Vaje nparaviso cu ‘a pastiera napulitana!
( Giovanna Balsamo )

La regina delle tavole napoletane a Pasqua è indubbiamente la Pastiera, che vanta origini antichissime, radicate addirittura nel periodo greco-romano della città. Leggenda vuole infatti che la Pastiera fu realizzata dagli dei con gli ingredienti che portò loro la Sirena Partenope. Partenope che in primavera allietava i napoletani col suo canto, ricevette in dono dal popolo di Napoli 7 ingredienti:

  • Ricotta – simbolo di abbondanza
  • Farina – simbolo di ricchezza
  • Uova – simbolo di fertilità
  • Grano cotto nel latte – simbolo di fusione di flora e fauna
  • Zucchero – simbolo della dolcezza del suo canto
  • Spezie – simbolo di diversità di popoli
  • Fiori d’arancio – simbolo del profumo della Campania

La sirena portò allora questi ingredienti agli dei che con essi realizzarono il dolce divino più buono di tutti i tempi, detto anche dolce degli dei.

La storia ci insegna invece che la ricetta della Pastiera fu opera delle suore di clausura di San Gregorio Armeno intorno al 1600. Le suore, nella preparazione di questo dolce, pensarono di utilizzare tutti ingredienti legati alla vita e alla rinascita, come grano, uova, latte, ricotta, in onore della Pasqua, della Resurrezione di Cristo che segnava il passaggio dall’inverno della sua morte alla primavera della sua Vita Nuova e Vera. Le strisce di pastafrolla poste a chiusura superiore della pastiera invece erano sette e rappresentavano i Decumani e i Cardini della città. Le suore usavano regalare la Pastiera agli aristocratici napoletani inebriando col suo profumo stradine e vicoletti all’apertura delle porte del convento. Pare addirittura che la moglie di re Ferdinando II di Borbone, la severissima Maria Teresa D’Austria, sorrise per la sua prima volta quando assaggiò la sua prima fetta di pastiera tanto che il re riferì alle suore la sua premura che arrivasse presto una nuova Pasqua per veder sorridere nuovamente la regina!

La Pastiera va preparata rigorosamente il Giovedi Santo per dare il tempo a tutti gli ingredienti di amalgamarsi bene fino alla Domenica di Pasqua. Vediamo allora insieme come prepararla.

INGREDIENTI PER 12 PERSONE

Pasta frolla per il guscio

700 gr. di ricotta di pecora

400 gr. di grano cotto

600 gr. di zucchero

1 limone

50 gr. di cedro candito

50 gr. di arancia candita

50 gr. di zucca candita ( “cucuzzata” )

100 gr. di latte

30 gr. di burro o strutto

5 uova intere

una bustina di vaniglia

1 fialetta di fiori d’arancio

1 pizzico di cannella

PROCEDIMENTO

Versare in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone, cuocere per 10 minuti mescolando finchè diventi crema. A parte mescolare la ricotta, lo zucchero, 5 uova, una bustina di vaniglia, una fialetta di fiori d’arancio e un pizzico di cannella. Aggiungere i canditi e amalgamare tutto col grano cotto. Rivestire una teglia di alluminio con la pasta frolla, precedentemente preparata, e riempirla col composto. Coprire la parte superiore con strisce di pastafrolla avanzata creando degli incroci. Infornare a 180 gradi per un’ora e mezza, lasciar raffreddare e, prima di servire, spolverizzare con zucchero a velo.

Previous articleCome addobbare la casa per la Pasqua
Next articleColletta per Parigi. E gli Incurabili?