Mi spiace per tutti quegli stranieri che vivono qui e non parlano bene l’italiano, che non comprendono almeno una parola di quella che è una vera e propria lingua, il napoletano. Mi spiace perché sono fermamente convinta che per capire un paese, capire una città, bisogna ascoltare il popolo che vi abita.
Se non amate particolarmente leggere il giornale, ma siete al contempo curiosi di venire a conoscenza delle ultime notizie, vi consiglio di prendere un pullman a Napoli e di ascoltare le conversazioni intavolate dai passeggeri. Non so come vivano nelle altre città d’Italia, se le persone che vi vivono siano “chiacchierone” come i napoletani. So solo che quando prendo l’autobus a Napoli (quando lo riesco a prendere, sciopero, traffico e dissesto urbano permettendo), al metter le cuffiette per ascoltare un po’ di musica, preferisco di gran lunga ascoltare quello che si dicono i miei compagni di viaggio, talvolta chiacchieroni, talvolta ciarlieri.
La top 10 napoletana
Nell’analizzare la top list degli argomenti scelti per l’intrattenimento, al primo posto metterei sicuramente lo sport, calcio in primis, per poi continuare con la politica, i problemi della città, la questione dei migranti e, perché no, qualche notizia piccante su relazioni extraconiugali in atto.
Da Higuain a Donnarumma
Le polemiche più accese cui ho assistito sono state quelle legate al “traditore” Higuain, passato alla squadra avversaria. Inferociti, i tifosi accaniti non riuscivano a darsi pace: “Traditore è dir poco… ma come si fa ja?” disse un ragazzo nella sua tuta del Napoli indossata con orgoglio. “Guagliò, ‘e sord so fetient, pe’ sord a gent se venness pure a mamm!” rispose un vecchietto che gli sedeva di fronte. Per non parlare di quel “pari” al San Siro domenica 15 aprile. La mattina seguente per strada non si parlava altro che di Donnarumma, il quale devo dire che non ha goduto dei commenti migliori che gli si potesse rivolgere: “È pure di Castellammare stu st…z! E chi ci va più!” apostrofò indignato un signore dai simpatici occhiali rotondi.
Il meteo
Dal calcio poi si passa alle condizioni metereologiche e a come esse possano influenzare un intero quotidiano: “È asciut nu poc e’ sol signò, menumale! – apostrofò una simpatica signora dai pantaloni zebrati, rossetto scintillante e una rosa finta tra i capelli —. Stavo andando al manicomio, i panni non si asciugavano più, nun sapeve comme vestere e’ criature”. È una cosa esagerata quest’anno, ha ragione il TG5, il clima si sta cambiando assai”.
La politica
Immancabili sono poi i commenti su di una politica che, ahimè, dimostra sempre di essere ben lontana dalle aspettative dei cittadini: “Ma questo governo quando si formerà secondo voi?” chiese un vecchietto con il giornale sottobraccio ad un signore che gli stava di fonte con una busta di arance in mano. “Ma che ne sacce je o’ zi, facit cierte domande!” rispose candidamente il simpatico giovane delle arance. “Purtroppo solo chiacchiere sanno fare! – interruppe una signora -. Loro parlano e nuje aspettamm! Di Maio è brav, è pure nostro compaesano. O vonn fa’ faticà?”. E così, tra una dietrologia e una ponderazione, si arriva a destinazione.
Questa è Napoli, il suo caos, il suo vivo vociare, opinioni e pensieri da esprimere, notizie da condividere, come i sorrisi, che i napoletani dispensano a cuore aperto.
Cuori di Parthenope, che vibrano all’unisono.