Il dato. La conduttrice di “Detto Fatto” racconta il suo equilibrio tra lavoro e vita privata
Ad inizio ottobre, dopo appena un mese e mezzo dalla nascita della sua secondogenita Cora, è tornata alla conduzione di “Detto Fatto”, programma di successo del pomeriggio di Rai Due. Nel complicato equilibrio tra vita lavorativa e familiare, Caterina Balivo – alla guida della trasmissione dal 2013 – affronta, ancora una volta da protagonista, la nuova stagione televisiva. E lo fa dando i meriti del suo successo in parte alle sue origini partenopee e sbandierando il suo legame viscerale con la città.
In che modo le sue origini partenopee si riflettono sul suo modo di essere e sul suo lavoro?
“Sono sempre stata una donna esuberante e decisa. Sicuramente è stato grazie alla mia famiglia, e all’educazione che ho ricevuto, se sono stata in grado di raggiungere molti traguardi. Il mio lavoro va bene e dietro c’è molto impegno e amore. Nella vita ritengo di essere stata anche fortunata. A 23 anni ho iniziato a condurre trasmissioni su Rai Uno e a 27 sono andata in prima serata, cavandomela sempre bene. Ho sempre lavorato molto e ho dimostrato con i fatti di potercela fare”.
Quali sono i luoghi di Napoli ai quali è più legata e quali posti frequenta quando torna in città?
“Immancabile una passeggiata al parco Virgiliano, una buona pizza da Starita, o un pranzo con tutta la famiglia da Cicciotto. Prima riuscivo a visitare più mostre e amavo il museo di Capodimonte ma negli ultimi anni la precedenza la mantiene lo zoo perché piace tanto a mio figlio Guido Alberto”.
Napoli è città dai mille volti. Vivacità culturale luoghi incantevoli e attrattività turistica viaggiano di pari passo con profonde fratture sociali e con la piaga della criminalità organizzata. Qual è il suo giudizio sulla città di oggi?
“La trovo migliorata e mi piace molto il lungomare chiuso al traffico: spero, tuttavia, che si facciano presto dei parcheggi perché il disagio di chi lavora lì è grande”.
Lei è anche una grande tifosa del Napoli. Può essere davvero questo l’anno dello scudetto?
“Si, potrebbe essere il nostro anno… ma sono scaramantica e quella parola preferisco non nominarla neanche…”.
Cosa sognava di fare da ragazza? Come è entrata poi nel mondo della televisione?
“Sognavo di fare quello che faccio ora, magari in una tv napoletana. Non avrei mai pensato di spostarmi da Napoli”.
“Detto Fatto”: qual è il segreto del successo della sua trasmissione?
“Focalizzarsi sull’obiettivo, ovvero far crescere sempre più il programma e, soprattutto, veicolare le novità in maniera fluida con i pilastri della trasmissione. Ad esempio le rubriche di Giovanni Ciacci con cui mi diverto molto a battibeccare. E tutto questo a casa si vede”.
Intrattenimento, tutorial ma anche tanto approfondimento. Quali sono i temi e le novità della nuova stagione di “Detto Fatto”?
“Oltre a Giovanni e a Giampaolo Gambi, immancabili ovviamente, abbiamo aggiunto numerose interviste ad ospiti speciali che ci raggiungeranno in studio. Saranno incontri dinamici, tra chiacchiere e tutorial. Abbiamo inaugurato il contest #influencer, con Paola Turani, che ci racconterà il trucco di questo nuovo mestiere. Nell’arco di 8 puntate, tre concorrenti avranno l’opportunità di diventare influencer, sostenendo diverse prove, giudicate da Paola e dal pubblico social. Il vincitore avrà la possibilità di entrare nel portfolio della stessa agenzia di Paola. E dal 2 novembre ogni giovedì saremo in diretta per avere un rapporto più immediato con il nostro pubblico. La diretta per me è un valore aggiunto perché ci occuperemo ancora di più di attualità. E’ il modo di tornare alle origini. L’ho sempre fatta, in prima serata su Rai Uno, da quando avevo 23 anni”.
A parte “Detto Fatto” che altro programma le piacerebbe fare in futuro?
“Nel prossimo futuro ho due programmi importantissimi: far crescere bene i miei figli e consolidare “Detto Fatto”un programma che in questi anni è diventato un riferimento importante per il ”fai da te”. Per ora sono queste le mie priorità”.
Lei si può definire una maratoneta della tv con tante ore di registrazione settimanale. Come affronta tale sforzo e come concilia il lavoro con la famiglia?
“Per adesso riesco a gestire tutto, con gli alti e i bassi di tutte le famiglie normali. Anche se devo ammettere che e’ dura. Sono molto provata dalla seconda maternità. Inutile dire che è tutto perfetto, tutto un idillio, perché non è cosi. Mi definisco un’acrobata tra lavoro, famiglia, figli e i social, che mi piace gestire in prima persona. Ma non è facile incastrare tutto”.
“Napolì” è un free press che si occupa maggiormente di approfondimento cittadino, con inchieste e cronaca. Quale può essere il valore aggiunto di questo tipo di informazione ai nostri giorni?
“L’informazione è fondamentale soprattutto in un momento in cui con i social network le fake news abbondano. E’ importante avere uno spazio dedicato attivamente alla città e ai problemi quotidiani dei cittadini. Oltre, naturalmente, a tutte le iniziative aggreganti e agli eventi culturali che in tal modo potranno essere colte al meglio”.