Napoli si riconferma mediatrice di dialogo tra Russia e Italia attraverso il linguaggio delle arti. Questa volta a parlare è la danza. La città di Partenope accoglierà, infatti, lunedì 26 febbraio, a partire dalle 20.30, l’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, scuola in cui si sono formati i più grandi ballerini di tutti i tempi, definita un faro di luce nel mondo per quanti amano e studiano la danza. Ad accogliere lo spettacolo, per la prima volta a Napoli, il grande e storico palcoscenico del Teatro Politeama, che vedrà protagonisti ventidue allievi dei corsi superiori dell’Accademia Agrippina Jakovlevna Vaganova. Una vera istituzione che, quest’anno, celebra il 280° anniversario della fondazione. Gala Concert, il titolo dell’evento presentato dal direttore artistico Riccardo Riccardi con la Dansemble, Russian Season e Danzainfiera. Uno spettacolo diviso in due tempi, all’insegna di Pas de deux, Pas de trois, Pas de quatre e variazioni del repertorio classico, che vanno da Lo Schiaccianoci di Čajkovskij alla Paquita di Drigo. Gli allievi-ballerini saranno accompagnati per l’occasione dal rettore Nikolaj Maksimovich Tsiskaridze, dall’art director Zhanna Ismailovna Ajupova con Marina Aleksandrovna, Irina Aleksandrovna Sitnikova e Anastasija Vasil’eva. Un evento unico, omaggio al grande coreografo Marius Petipa, ma anche una celebrazione in terra italiana della più importante scuola di danza al mondo che ha visto formarsi talenti come Rudolf Nureyev, Michail Baryshnikov, Anna Pavlova, George Balanchine e tanti altri di fama internazionale. “È un sogno che si avvera – spiega il direttore artistico dell’appuntamento, Riccardo Riccardi- . Tempo fa il rettore Nikolaj Tsiskaridze mi chiese di organizzare un evento a Napoli per celebrare i 280 anni dalla fondazione della Scuola Imperiale di danza fondata nel 1738, denominata in seguito, nel 1957, Accademia Vaganova. Ventidue giovani allievi porteranno in scena un repertorio molto ampio e soprattutto nuovo. La caratteristica principale dell’Accademia – continua – è quella di aver conservato la cultura della danza continuando però a svilupparla, senza mai fermarsi. La danza è insita nella mentalità e nella tradizione russa, tanto che in ogni angolo ci sono collettivi di danze folkloristiche e non. Al tempo degli zar la danza a corte era una parte importante della cultura, durante il regime comunista è stata mantenuta ed ha coinvolto anche il popolo. Ci sono teatri ovunque nelle città, con tante compagnie e anche chi non balla a livello professionale studia per cultura personale. Il legame Russia-Italia – conclude – per quel che concerne la danza, è un rapporto secolare che si concretizza in uno scambio culturale significativo. Speriamo, duri per sempre”. Un incontro aperto al pubblico con Nikolaj Tsiskaridze e i ballerini precederà questo spettacolo che inevitabilmente andrà a rafforzare il legame tra due grandi culture come quella russa e quella partenopea unite dall’amore e la passione per il mondo coreutico.
Il balletto russo sbarca a Napoli
con l’Accademia di S. Pietroburgo