Il viaggio di trenta autori nei loro “frammenti di pensiero”
“E che facciamo ora che siamo contenti? Aspettiamo Godot. Aspettate con noi”. È questo l’invito che Brunella Caputo rivolge attraverso le pagine di Attesa. Frammenti di pensiero, il volume appena pubblicato da Homo Scrivens per la collana Arti.
Oltre trenta gli autori – tra i quali: Piera Carlomagno, Letizia Vicidomini, Serena Venditto, Andrea Bloise – che hanno accolto l’invito dell’attrice e regista salernitana curatrice di un’antologia nella quale le parole “attesa” e “viaggio” vengono proposte sempre in corsivo, non per ragioni editoriali ma perché diventino un invito per il lettore: ad affrontare un viaggio dentro se stessi o verso chissà quale sconosciuta destinazione; ad attendere qualcosa o qualcuno che forse non arriverà mai. Il tutto senza perdere la propria natura, senza accettare compromessi. Senza mai svegliarsi prima d’aver guardato un sogno per intero.
Attesa. Frammenti di pensiero è un libro fatto di dialoghi, immagini, suggestioni. Quelle che riesce a regalare la musica ma soprattutto il palcoscenico. Non è un caso che Aspettando Godot sia l’opera alla quale la Caputo si sia ispirata per proporre alla casa editrice Homo Scrivens un progetto del genere e, allo stesso tempo, non è un caso che la stessa curatrice dell’antologia sia già al lavoro su una performance teatrale che assorba frammenti di dialoghi, interi monologhi o, semplicemente, un’istantanea che regali allo spettatore l’essenza del volume.
Notevole è stato il successo che il libro ha ottenuto in occasione della prima presentazione, avvenuta lo scorso 13 maggio a Torino, durante il trentunesimo Salone Internazionale del Libro. Di lì è cominiciato un piccolo tour che ha portato e porterà gli autori a raccontare i propri frammenti di pensiero in giro per la Campania e lontano dal territorio caro a Maurizio de Giovanni e Diego De Silva, autori della quarta di copertina, nonché primi sostenitori di un progetto editoriale che promette di lasciare il segno .O forse in grado di rendere meno dura l’attesa di quel che avverrà.