Home Cultura e Arte Al Museo Madre l’installazione sonora immersiva Dreamscape dell’artista Eva Frapiccini

Al Museo Madre l’installazione sonora immersiva Dreamscape dell’artista Eva Frapiccini

Al Museo Madre dal prossimo 7 Giugno sarà possibilità visitare ed immergersi nella multimedialità sonora della ricercatrice e artista Eva Frapiccini. Dreamscape è un progetto che unisce i rapporti tra la memoria , il potere i cambiamenti della società e della politica. L’opera itinerante a cura di Paola Ugolini sarà presentata ufficialmente il giorno 7 Giugno e rimarrà fruibile sino al 12.  Dreamscape è il secondo step di un lavoro di elaborazione e restituzione di archivio. Alle sue spalle c’è un lavoro di ricerca internazionale portato avanti proprio dall’artista tra il 2011 e il 2012 e chiamato Dreams Time Capsule.  Un esperienza multimediale a cui hanno partecipato migliaia di visitatori. All’interno della capsula gli ospitanti potevano raccontare e registrare i loro sogni notturni.  Con questa metodologia di ricerca e raccolta dati è stato elaborato dall’artista un percorso di figure, racconti, temi ricorrenti, idiomi e figure immaginarie.  L’archiviazione è stata creata per collegare e constatare se tra i visitatori provenienti da diverse aree del mondo ci siano gli stessi elementi di costruzione dell’inconscio notturno. La mappatura permetterà di capire se ci sono affinità anche tra i vari temi ricorrenti in ambito sognante e quotidiano. Nel corso dell’esperimento sono state circa 2300 le persone entrate per registrare i loro sogni. Grazie all’installazione itinerante hanno preso parte all’opera visitatori provenienti da Bogotà (Colombia), IlCairo (Egitto), Stoccolma e Fittja (Svezia), Genova, Bergamo eTorino (Italia), Potsdam e Berlino (Germania), Sharjah e Dubai (Emirati Arabi), Manama (Bahrein), Riga (Lettonia), Wakefield (Regno Unito). Dreamscape rappresenta l’elaborazione della Dreams Time Capsule. Al Museo Madre sarà possibile grazie alla presenza del pubblico e dei visitatori attivare l’installazione sonora attraverso l’ascolto. Installata in una area in penombra e grazie al lavoro della sound artist Sara Berts anche i  visitatori potranno immergersi in prima persona in un opera sognante altamente intimista e  che fa della ricerca e al contempo della raccolta dati un mezzo di comunicazione necessario per connettere le varie attività dell’inconscio delle varie popolazioni mondiali.

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