Si è spento nella giornata di ieri alle 10:30 Antonio Vespa, per tutti “Zì Tonino” o “Zì Tony“,
l’ultimo sciuscià di Napoli
Con lui se ne va uno dei più antichi mestieri napoletani, il lustrascarpe, simbolo dell’umiltà e del vivere alla giornata. Con la sua “nennella” (la grossa scatola che era solito portarsi dietro, piena di prodotti per la lucidatura delle scarpe) ha prestato servizio per molti personaggi famosi: da Vittorio De Sica a Rino Marcelli, da De Luca a Bassolino, da Gigi D’Alessio a Gina Lollobrigida; persino il grande Totò gli fu amico.
Zì Tonino ogni mattina allestiva la sua postazione a via Toledo, nei pressi della Galleria Umberto I, divenendo, giorno dopo giorno, la mascotte di questa strada. Era impossibile non notarlo con i suoi tratti del viso scavati e pieni di esperienza, ma sempre cordiali e incredibilmente affabili. Zì Tonino veniva da Casoria e, alla sua età, fare il lustrascarpe e fare una traversata del genere, non è così semplice. Qualche anno fa uscì una fake news riguardante una sua presunta morte che lasciò molti utenti dei social sotto shock; erano tantissimi i commenti che riguardavano la sua scomparsa.

A due anni di distanza la storia si ripete, ma stavolta non è una storia falsa, ma purtroppo verissima. Con Zì Tonino se ne va una parte di quella antica Napoli che i turisti ancora sognano quando atterrano a Capodichino. Il termine “sciuscià” deriva probabilmente dalla deformazione in dialetto napoletano del termine inglese shoeshine che stava ad indicare il mestiere del lustrascarpe. Anche se il guadagno non è mai stato così alto, Zì Tonino svolgeva il mestiere di sciuscà con estrema dedizione e passione ed ogni giorno era capace di accaparrarsi anche più di venti clienti. Anche se adesso Zì Tonino non c’è più, l’augurio più grande è che qualche giovane scugnizzo torni a impossessarsi di questa antica arte per condividerla col mondo intero, proprio come il grande Zì Tonino.