Il Coronavirus in Campania sembra davvero “indebolito”, anche se gli scienziati continuano a negare, all’unisono, una eventualità del genere. Resta infatti pari a zero, per il secondo giorno consecutivo, il numero dei decessi mentre ci sono 41 guariti nelle ultime 24 ore in Campania. Secondo i dati dell’Unità di crisi della Regione Campania ad oggi il totale dei positivi è pari a 4.767 su un totale di tamponi esaminati pari a 179.845.
La quota dei decessi resta ferma a 405, quella dei guariti sale a 3.178 (ieri erano 3137). Questo il riparto per provincia: Provincia di Napoli: 2.595 (di cui 984 Napoli Città e 1.611 Napoli provincia); Provincia di Salerno: 681; Provincia di Avellino: 543; Provincia di Caserta: 454; Provincia di Benevento: 204; Altri in fase di verifica Asl: 290.
Anche nella sola città di Napoli continuano a registrarsi numeri che tengono ampiamente sotto controllo l’epidemia. E’ il Comune di Napoli, attraverso le Asl, a comunicare i dati di oggi: al momento, nella città di Napoli, ci sono 233 positivi attivi, che si inseriscono all’interno del totale di 984 positivi dall’inizio dell’emergenza, due in più rispetto a ieri.
I guariti, invece, sono 626, due persone in più rispetto a ieri. Per il terzo giorno consecutivo resta invariato il numero dei decessi (al momento 125), mentre sono ancora 4 le persone in terapia intensiva, numero che non trova incremento da nove giorni.
Questi numeri positivi fanno presumere che il governatore De Luca quando venerdì dovranno prendersi delle decisioni a livello nazionale sulla riapertura fra regioni che dovrebbe scattare il 3 giugno non si opporrà.
Si tratta infatti di un passaggio cruciale per la ripresa della maggior fonte di introiti per la regione, quelli legati al turismo. Il week end appena trascorso ha visto la riapertura di isole come Capri ed Ischia e di tutte le altre località delle costiere sorrentina e amalfitana. Ma è chiaro i soli visitatori campani, che in genere sono proprietari di seconde case, non potrebbero mai bastare per far ripartire la macchina. Avere la possibilità di accogliere altri turisti italiani e possibilmente anche stranieri se verranno riaperte le frontiere dell’Europa significherebbe restituire a tanti imprenditori, albergatori e ristoratori, la possibilità di ridurre i danni, che comunque a fine stagione saranno ingentissimi.