Ed ecco che arriva il Ferragosto della pandemia. Il rito di mezza estate che vedeva sospese le attività lavorative per una fase di riposo sembra stravolto, quest’anno, sopraggiungendo dopo un lungo periodo di chiusura delle scuole e di blocco di tante altre attività pubbliche e private. Tuttavia alla fine, dopo incertezze e attese, in tanti hanno deciso di partire, come testimoniano le lunghe code sulle autostrade. Dopotutto la vacanza ha un significato di compensazione… In calo i lunghi viaggi (la vacanza è ridiventata territoriale). E agli impegni delle forze dell’ordine si aggiungerà probabilmente anche quello di controllare l’osservanza dei dispositivi anti Covid e di sciogliere eventuali assembramenti.
Staccare la spina per evitare il “burn out”: il sovraccarico, la saturazione. Una conquista che in Italia risale al 1947 con il varo della Costituzione (il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi). Troppi invece i precari che saltano da un contratto all’altro rimanendo senza stipendio proprio d’estate, per non parlare delle difficoltà dei liberi professionisti. Troppe le incognite. Il mondo del lavoro dopo il lockdown sembra “sospeso”.
Il Ferragosto deriva da una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a. C. per segnare la fine dei lavori agricoli (e coincide con la festa religiosa dell’Assunta). La tradizione della gita, poi, nacque durante il Ventennio fascista quando attraverso le associazioni dopolavoristiche si organizzavano “treni popolari” per consentire anche ai meno abbienti di visitare le città d’arte o raggiungere località marine e montane. Gite di uno o di tre giorni e, poiché non prevedevano il vitto, nacque la colazione al sacco.
Tra i piatti tipici napoletani, la parmigiana di melanzane (ma oggi va molto anche quella di zucchine) e l’anguria. Non esistono menu consolidati. Sempre gradita la mozzarella di bufala (che, se unita al pomodoro, diventa una “caprese”) con contorni di verdure. Un altro must di Ferragosto è il pollo con i peperoni (di origine romana). Spaghetti con zucchine alla Nerano, coniglio all’Ischitana. Paste al forno. Apprezzate anche le “grigliate” di carni, pesce, verdure. Delizie al limone. Uva, fichi e altra frutta di stagione.
Fino a qualche anno fa a Ferragosto sulla spiaggia di Mappatella Beach si notavano allegre tavolate di famiglie del centro storico che includevano anche i vicini, le nonnette dei bassi, per non lasciarle sole (ma con la pedonalizzazione di via Caracciolo ciò è diventato impossibile, perché con l’auto non vi si può arrivare e sarebbe difficile accompagnarvi una ottantenne col bus, dato che la fermata è lontana). I più insofferenti al caldo potrebbero salire ai Camaldoli cercando un po’ di fresco dalle parti dell’Eremo, che è il punto più alto della città. E per i buongustai, non manca qualche “trattoria del mare” attrezzata con i dispositivi antiCovid nella zona flegrea… Ma bisogna prenotare.