Home Cronaca di Napoli e provincia Una colletta per l’edicolante sfrattato

Una colletta per l’edicolante sfrattato

Dal Vomero un aiuto per Antonio

In risposta ai blitz dei vigili concentrati sull’edicola di piazza Vanvitelli arriva la colletta dei commercianti vomeresi guidata dal fioraio Giovanni e da Padre Ghezzi in favore del povero Antonio, il giornalaio punito dai vigili, che ha una figlia di due mesi da sfamare, mutuo, tasse e debiti da pagare. L’edicolante, Antonio Parisi, in lacrime ha chiesto scusa alla città per gli errori e le contravvenzioni che ha ricevuto, ma si è giustificato spiegando di aver solo tentato di lavorare di più per pagare tutti i debiti e tasse dell’edicola in questo momento di crisi. Ora è disperato l’edicolante del Vomero, di piazza Vanvitelli, che sabato si è barricato nel suo chiosco chiuso dopo aver avuto un momento di smarrimento e tentato un gesto estremo e tragico dopo aver appreso della revoca della concessione da parte del Comune sollecitata dal responsabile dei Vigili urbani del Vomero per alcune multe elevate per occupazione abusiva di suolo pubblico dove appoggiava giornali e giocattoli.


Antonio è un giovane marito e un giovane papà di 31 anni, con una bimba nata da poco ed è quello che si definisce un lavoratore, una persona perbene, eppure sabato ha perso i lumi della ragione minacciando di suicidarsi: per fortuna si è evitata la tragedia. A difendere il malcapitato commerciante è l’avvocato Angelo Pisani.

“Le regole devono essere certe ma anche giuste – spiega Pisani -. Nessuno vuole sottrarsi a quelle che sono le norme che solo in questi casi si impongono alla lettera ed oltre al povero giornalaio ma esagerare nei provvedimenti punitivi può avere conseguenze spiacevoli e pericolose. Penso che la vita di una persona valga di più. Quello che devo sottolineare in questa specifica situazione è che non c’è stato il sindaco, un assessore, un solo politico che sia intervenuto per capire cosa accadeva e trovare una soluzione e non lasciare che Antonio restasse da solo a combattere quella lotta per la sopravvivenza. Non voglio esprimere facili giudizi, ma penso che se si fosse trattato di altri, caso mai un extracomunitario invitato a rispettare la legge, si sarebbero mobilitati in massa i tanti moralisti come spesso accade. Antonio deve pagare le multe se ha sbagliato ma certamente non gli si può togliere il lavoro e lasciarlo in mezzo alla strada assegnando la sua edicola a qualcun altro. Al Vomero – prosegue Pisani – esistono ambulanti senza permesso e tante forme di occupazioni abusive di ogni genere ma guarda caso si punta solo alla chiusura di questa edicola senza nessuna tolleranza. Un edicolante non fa rumore, non fa audience”. Angelo Pisani, insieme all’avvocato Gaetano Brancaccio, ha già impugnato il provvedimento davanti ai magistrati competenti chiedendone la revoca e giustizia come per legge.

“Poi – precisa l’avvocato Pisani – mi auguro che la magistratura faccia anche chiarezza sulla metodologia adottata in questa circostanza e sui regolamenti comunali e su tutte le occupazioni di suolo pubblico, come sulle tende dei bar e gazebo che alcuni possono mettere altri no, sulle multe che devono esser elevate a tutti senza distinzione per evitare concorrenza sleale e su tutte le attività di italiani o stranieri”. Sabato sera Antonio si è chiuso nell’edicola. Mesto. La testa bassa e mille pensieri che si riflettevano sulla fronte. L’iter legale e burocratico è stato avviato, quello umano si è fermato sulla soglia della sua edicola. Ma la solidarietà e la colletta avviata tra i commercianti del Vomero rappresentano il lato buono della vicenda. Quello dell’umanità.

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