Continua lo scontro tra i due noti virologi Giulio Tarro, ex primario dell’Ospedale Cotugno di Napoli e Roberto Burioni professore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che dai feroci botta e risposta sui social e sulle pagine dei giornali a cui avevamo assistito ad aprile finisce ora in tribunale.
Giulio Tarro ha infatti presentato querela nei confronti Burioni e di due giornalisti per “l’opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del suo prestigio scientifico professionale e personale”.
In particolare, “Il professor Burioni – si legge in una nota del legale Carlo Taormina – è entrato volgarmente in polemica con il professor Tarro per recondite ragioni che l’autorità giudiziaria dovrà approfondire”. Per quanto attiene invece la querela ai giornalisti, uno ha “divulgato notizie false intorno al curriculum universitario del professor Tarro, addirittura accusandolo di manovre truffaldine tendenti a far emergere una immagine di studioso e di scienziato attraverso la contraffazione di titoli e di risultati della ricerca scientifica, e persino di essere stato al centro di mercimonio di riconoscimenti scientifici internazionali”.
Quanto al secondo giornalista querelato “si è addirittura prodotto in un’accusa di falsificazione per avere il professor Tarro anticipato la data di pubblicazione di due suoi lavori scientifici” dichiara Taormina.
Nella stessa nota l’avvocato spiega che il suo assistito “rivolgendosi all’autorità giudiziaria romana si è riservato la costituzione di parte civile ponendosi a disposizione della Procura di Roma per essere immediatamente sentito. Docente universitario di alto prestigio, primario del reparto di virologia del Cotugno di Napoli e oggi primario emerito, legato a momenti fondamentali della virologia mondiale, quale collaboratore di Sabin nella scoperta del vaccino per la poliomielite diffida persone fisiche, giuridiche e mass media dal consumare opere di diffamazione e denigrazione, ferma la legittimità di un confronto, anche robusto, sulle questioni scientifiche che oggi suscitano particolare interesse”.